AUTO AD ARIA COMPRESSA: LA REALTA' FUTURIBILE
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AUTO AD ARIA COMPRESSA: LA REALTA' FUTURIBILE
Messaggio da Lorenzo » 30/03/2005, 3:42
“Guy Negre, un ingegnere della cittadina di Carros, Francia ha scoperto un soffio di aria fresca, sia in senso letterale sia in senso figurativo. Durante la sua carriera di progettazione di motori per la Formula 1, è diventato esperto di dinamica isotermica, un processo che crea energia espandendo l'aria ad una temperatura quasi costante. Negre ha teorizzato che riscaldando ed espandendo aria compressa super raffreddata, fosse possibile alimentare un'automobile non inquinante. Sei anni e quattro prototipi più tardi, sembra che ci sia riuscito.
La società di Negre, la Motor Development International (MDI) ha creato quella che ha battezzato automobile con tecnologia ad aria compressa (CAT), combinando una carrozzeria automobilistica che gira con un nuovo tipo di motore posteriore.
L'intelaiatura, del peso di 1500 libbre, è fatta di alluminio e lana di vetro con quattro serbatoi termoplastici ad aria rinforzati con acciaio, collegati alla parte inferiore della carrozzeria dell'automobile. Il motore misura solo un piede quadrato e pesa soltanto 70 libbre, ma poiché sospinge un veicolo relativamente leggero può raggiungere le 55 miglia all'ora.
Negre, che abbiamo intervistato grazie ad un interprete, ha spiegato che nei serbatoi l'aria viene raffreddata a -100 ºC e compressa a 4500 libbre per pollice quadrato. Poi viene iniettata in piccole camere situate fra il serbatoio e i pistoni, dove viene riscaldata dall'aria dell'ambiente esterno che la obbliga ad espandersi in una camera più larga situata fra la camera piccola e il pistone. Lo scambio di calore fra le due camere, prosegue l'inventore, crea la propulsione che provoca il movimento in su e in giù dei quattro pistoni del motore.
Infine l'aria viene fatta passare attraverso filtri di carbone come quelli dei serbatoi per le immersioni subacquee ed espulsa sotto forma di gas di scarico non inquinante. La dinamica non è diversa da quella di una molla che attira l'energia quando è compressa e la restituisce quando si espande.
I grandi vantaggi dell'automobile alimentata ad aria, secondo Negre, consistono nel consumo di energia super efficiente, nell'inquinamento minimo e nell'affidabilità massima. Benché preveda cinque posti a sedere, l'automobile va da 0 a 50 a miglia orarie in sette secondi; indubbiamente una accelerazione adeguata per un veicolo urbano come un tassì. Inoltre, con i serbatoi pieni, può trasportare i suoi passeggeri per circa 120 miglia ad una media di trenta miglia all'ora. Anche in questo caso,dunque, quasi la capacità giusta per chi, guidando in città, non vuole fare il pieno troppo spesso.
Caricare l'automobile di aria è abbastanza facile: ci vogliono quattro ore utilizzando una presa elettrica per uso domestico, oppure tre minuti usando speciali stazioni ad aria compressa che la MDI vende al costo di circa 100.000 dollari. Ovviamente, il veicolo riduce anche l'inquinamento in maniera drastica poichè prende l'aria esterna inquinata, la filtra, e la espelle più pulita, sotto forma di gas di scarico. Tutto questo per un prezzo compreso fra $10.000 e $14.000.”
Non pensate anche voi che sia venuto il tempo di cambiare? E’ vero che il cambiamento non può essere repentino, ma una cosa è convertire pian pianino il tutto, altra cosa è far finta di niente. Inoltre mi chiedo, ma a cosa serve insistere sull’idrogeno se l’auto ad aria compressa e pronta già da ora e non fra dieci anni?
Ci tengo a sottolineare che l’auto ad aria compressa è già pronta dal 2001 ma chissà perché nessuno ancora le produce e lo stesso Guy Negre si è rammaricato perché l’unica difficoltà ora è quella di costruire gli impianti in cui produrre le autovetture. Come mai in quattro anni non è ancora riuscito a liberarci dallo strazio delle targhe alterne? La banale risposta la lascio a voi.
Un saluto e meditate .
Lorenzo
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Ciao...
Messaggio da Cold_eyes_86 » 30/03/2005, 20:26
Messaggio da Lorenzo » 31/03/2005, 0:47
1) inserendo un opportuno adattatore nella presa di corrente (a 220 volts) presso il proprio domicilio. In tal caso sono necessarie circa 4 ore per effettuare l'operazione.
2) presso una stazione di servizio. In tal caso sono necessari appena 3 minuti per ricaricare completamente il compressore.
Bisogna inoltre tenere presente che, data l'elevata autonomia (200-300 km o 10 ore di utilizzo ininterrotto), non sarà necessario ricaricarla ogni giorno. Un auto che in media percorre 50 km al giorno dovrà provvedere al rifornimento in media ogni 4 giorni. Si pensi che la maggior parte delle auto che vengono utilizzate in città non superano in media i 15-20 km (volendo abbondare) al giorno, dunque per un utilizzo del genere è necessario effettuare solamente tre ricariche al MESE!!!
Per quanto riguarda i filtri, in primo luogo essi vengono prodotti con materiali completamente riciclabili e rigenerabili, in secondo luogo tali filtri lavorano anche per pulire l'aria, dunque fungono da spazzini dell'aria che respiriamo.
L'auto ad aria compressa ha un solo difetto, è nata prematuramente, ossia nell'era del maledetto petrolio!
Lorenzo
Messaggio da chegue » 31/03/2005, 0:57
Giulia Super 1.6 '72 - Fiat 600D '63 - Fiat 508 balilla 3M '33 - (tra poco non più ) Fiat 127 '72 - Fiat Panda 750 CL '87 - Opel Tigra 1.6 '95 - Punto I 1.2 85 16v HLX '99 - Yamaha FZR 1000 Ex-Up '90 - Suzuki GSX-R 1100 '92 - Honda CB 400 Four SS '78
Le mie bimbe
Messaggio da SirEdward » 31/03/2005, 12:40
Non è il costo in euro della ricarica a essere un problema, ma il costo ecologico. Se produco l'energia lontano e poi la trasporto, ne perdo un po', se ne produco tanta e la trasporto molto lontano, ne perdo MOLTA.
Uno dei problemi di questo tipo di automobili alternative è che, per essere, veramente ecologiche, dovrebbero avere un rendimento tale da sopperire grazie a questo alla perdita di energia dovuta alla produzione e al trasporto dalle centrali, che su larga scala sarebbe elevatissimo. Se produco energia bruciando gasolio (come avviene generalmente), e poi la trasporto per utilizzarla su un'automobile, ho un rendimento molto inferiore a quello che avrei bruciando direttamente il gasolio.
Certo, l'auto ad aria compressa avrebbe il merito di spostare l'inquinamento dalle città verso le centrali, ma probabilmente aggraverebbe il problema invece di risolverlo.
Credo che si assisterà ad una diffusione di vetture a combustibile alternativo quando si avrà un'aumento dell'efficienza del veicolo o un vantaggio ambientale tale da rendere conveniente la perdita di efficienza, per esempio grazie allo sviluppo di metodi alternativi di produzione di energia elettrica, come ad esempio, gli impianti solari o a vento.
Ma a quel punto sarà l'idrogeno (che, come l'aria compressa o l'elettrico, sposta il problema dell'uinquinamento verso la fonte) a essere avvantaggiato, perché è già in grado di equipaggiare veicoli "medi" come l'Opel Zafira, e probabilmente sarebbe valido anche per i veicoli pesanti e l'autotrasporto, mentre il motore ad aria compressa, per garantire prestazioni decorose, autonomia ed efficienza, viene montato su un veicolo piccolo ed alleggerito, che si propone come citycar, non come auto con cui macinare km.
Messaggio da Regulus » 31/03/2005, 12:56
ciao!!
ps. w l'olio di colza!!
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Messaggio da sciaci » 31/03/2005, 14:24
Sempre che il mondo non diventi prima un mondezzone gigante...
Volevo fare il benvenuto a Lorenzo, anche io studio Ingegneria a Napoli, anche se storecerai il naso da "Vero Ingegniere" quale sei setnendo che studio Gestionale...
Benvenuto!!!
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Messaggio da docmad » 31/03/2005, 15:38
Idem... cmq speriamo beneLo scetticismo mi accompagna, ma vedremo...
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