AUTO AD ARIA COMPRESSA: LA REALTA' FUTURIBILE
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Messaggio da Lorenzo » 31/03/2005, 16:15
Qui di seguito ho riportato integralmente due articoli tratti dal sito da me indicato nel mio primo intervento. Spero possano chiarire un po’ le idee sui vantaggi e gli svantaggi che derivano dall’utilizzo di un auto ad aria compressa. Se l’argomento vi interessa, armatevi di un po’ di pazienza e leggete tutto. Potreste trovare in essi qualche risposta alle vostre perplessità.
“Si continua a parlare con insistenza di auto a idrogeno. Anche il saggio di Jeremy Rifkin, "Economia all'idrogeno - La prossima grande rivoluzione", comparso di recente nelle librerie, punta in questa direzione.
Al ritmo attuale il picco della produzione di petrolio verrà raggiunto fra circa dieci anni. Da quel momento in poi la disponibilità di petrolio comincerà a diminuire, mentre i consumi saranno spinti in alto dalla domanda dei paesi emergenti. La crescita dei prezzi non potrà più essere contenuta. La dipendenza dai paesi arabi del Golfo Persico, già molto forte, diventerà totale.
Nel libro di Rifkin, però, si discute molto di petrolio e poco di metano. Stranamente non viene discusso l'andamento attuale e futuro dei consumi di gas naturale, in prospettiva più importante del petrolio, oltre che più pulito. In particolare non si dice nulla sull'enorme quantità di metano che viene inutilmente bruciato ogni anno, né cosa si può fare per evitare questo colossale sperpero (come per esempio costruire flotte di navi metaniere per andarlo a comprare là dove non arrivano i metanodotti).
Dato che nei prossimi anni verranno costruite in tutto il mondo centinaia di centrali a turbogas, quasi il doppio più efficienti di quelle a nafta, e che utilizzeranno parte del metano che viene sprecato, il futuro dovrebbe essere un po' diverso da quello dipinto da Rifkin. Tanto più che i principali giacimenti di gas non si trovano nel Golfo Persico, ma in Russia.
Ad ogni modo, qual'è il rimedio per la prevista scarsità di petrolio, per la pericolosa dipendenza strategica e per l'inquinamento dovuto alla combustione degli idrocarburi? Ovviamente l'idrogeno.
L'idrogeno può essere prodotto dall'acqua tramite l'elettrolisi.
Con l'elettricità, che potrebbe provenire da fonti rinnovabili, l'acqua viene separata nelle sue componenti originarie, l'idrogeno e l'ossigeno. La trasformazione dell'elettricità in idrogeno con l'elettrolisi comporta, secondo Rifkin, una perdita di energia del 25% (50% secondo altri autori). L'idrogeno, conservato nei serbatoi delle auto, sarà di nuovo trasformato in elettricità con le celle a combustibile, che hanno un rendimento del 50%. L'elettricità così ottenuta servirà per mettere in funzione un motore elettrico (rendimento circa 90%).
Se l'elettricità iniziale proviene da un pannello fotovoltaico con rendimento del 10%, alla fine, nell'ipotesi più favorevole, solo il 3,5% dell'energia del sole sarà stata trasformata in energia meccanica. Inoltre il costo delle celle a combustibile è ancora molto alto, e non è detto che si riuscirà ad abbatterlo entro 10 o 20 anni. Infine l'idrogeno liquido deve essere conservato, sia nella rete di distribuzione che nei serbatoi delle automobili, alla temperatura di meno 253 gradi Celsius. Un problema formidabile, che persisterà anche quando la tecnologia del freddo sarà un po' più progredita.
C'è anche un altro modo per ottenere l'idrogeno, che permette di fare a meno della catena del superfreddo che, tra l'altro, per essere mantenuta, richiede il dispendio di altra energia.
Si può produrre l'idrogeno dal metano (o dal metanolo) per via chimica sull'automobile stessa, in modo da renderlo disponibile per le celle a combustibile man mano che serve. In questo caso l'auto a idrogeno dovrebbe avere un serbatoio per il metano, un impianto chimico per produrre l'idrogeno, una batteria di celle a combustibile ed un motore elettrico.
In ogni caso è evidente che l'idrogeno, nonostante quello che molti affermano, non è una nuova fonte di energia, ma solo un modo per usare le energie rinnovabili, come l'energia fotovoltaica o il biodiesel, per l'autotrazione.
Ma allora, se abbiamo l'energia elettrica o il biodiesel, a cosa serve la problematica e futuribile tecnologia dell'idrogeno, visto che già adesso il motore ad aria compressa può trasformare l'elettricità in energia meccanica con un rendimento più alto?
Per la ricarica delle bombole di aria compressa dell'Eoloauto è necessaria dell'energia elettrica, che potrebbe naturalmente provenire da fonti rinnovabili. E sufficiente un piccolo compressore e la presa della corrente, e non c'è bisogno di costose infrastrutture. Inoltre, proprio come l'ipotetica auto a idrogeno (di cui parlano Rirkin e la rivista Le Scienze nel numero di novembre 2002), anche Eolo è un'auto pulita e silenziosa, spaziosa, facilmente trasformabile, e con i comandi elettronici e non più meccanici. E anche il motore ad aria compressa, esattamente come le celle a combustibile, potrebbe essere usato come silenzioso gruppo elettrogeno per produrre di notte l'elettricità per la casa.
Ma il rendimento del motore ad aria compressa (che comprende anche un piccolo bruciatore per riscaldare la camera di espansione) è superiore a quello complessivo dell'auto a idrogeno, e in più ha l'incomparabile vantaggio di essere pronto già adesso e non tra vent'anni.
Da una parte quindi l'ipotetica e problematica auto a idrogeno, con le sue intense relazioni pubbliche, i suoi autorevoli sostenitori e i grossi investimenti delle case automobilistiche. Dall'altra le tecnologie "umili" dell'aria compressa e del motore OX2, delle semplici tecnologie meccaniche con le quali è difficile ottenere un premio Nobel, ma che hanno l'incomparabile vantaggio della semplicità, della superiore efficienza, ma anche di essere disponibili fin da adesso.
Eppure, tutti parlano delle meraviglie dell'auto a idrogeno, mentre queste semplici tecnologie vengono trascurate se non addirittura ostacolate.
In realtà sostenere la tecnologia dell'idrogeno significa continuare a proporre auto altrettanto inefficienti delle attuali (quante batterie di celle a combustibile saranno necessarie per ottenere le stesse prestazioni?), ma ancora più costose, con la scusa dell'ecologia.
Quello che vogliono le case automobilistiche, che non sanno più che cosa inventare per aumentare il loro giro d'affari in un mercato da anni completamente saturo. Mentre ci si rifiuta ostinatamente di prendere in considerazione delle tecnologie già mature che, oltre a risolvere realmente i problemi dell'ambiente, troverebbero fin dall'inizio un ampio consenso da parte del pubblico.
E' stato recentemente firmato l'accordo a Nizza per una licenza di produzione di auto ad aria compressa per i mercati della Colombia, Perù, Ecuador e Panama. Il firmatario, MDI Andina S.A., è un gruppo costituito da diversi enti commerciali provenienti pubblici e privati della Colombia.
Dopo un esame accurato degli aspetti tecnici e finanziari, i nuovi associati sono andati in Spagna ad incontrare i i rappresentanti del management della MDI a Barcellona per negoziare il contratto, dopodiché si sono recati in Francia per firmare l'accordo.
Con questa sono ora 50 le autorizzazioni alla produzione e distribuzione nel mondo, per un totale di 400 disponibili. Alcuni dei paesi che hanno firmato l'accordo includono Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Italia, Nuova Zelanda, Israele, Sud Africa ecc.
I diritti per la produzione sono l'unica fonte di finanziamento per l'inventore, il sig. Guy Negre. Questo nuovo contratto vale 10 milioni di Euro ed è un altro passo per portare la MDI a inquinamento zero alla produzione.
DUE ANNI DI RITARDO
La domanda che ci viene fatta più di frequente è: "Quando vedremo la vostra macchina in strada?"
Sebbene numerose date siano state comunicate ai media in passato, il programma richiede ancora un po' di tempo per essere portato a termine. Sviluppare e produrre automobili è un esercizio complesso, costoso,e che richiede tempo. Guy Negre e la sua squadra di ingegneri hanno effettivamente "reinventato la ruota" negli ultimi cinque anni, e con lo sviluppo e l'introduzione di una nuova tecnologia qualche ritardo era inevitabile.
Far decollare la produzione di macchine basata su una tecnologia più avanzata non è impresa facile, ed è stata resa ancora più difficile dalla carenza di finanziamenti esterni. Fin qui le istituzioni a cui la MDI ha presentato il suo progetto hanno detto di non essere disposte ad investire nelle fasi iniziali dello sviluppo, mentre hanno dimostrato di essere molto interessate a farlo una volta che la macchina sarà in strada. Il ritardo nello sviluppo di questa tecnologia è dovuto largamente alla mancanza di investimenti pubblici, il che ha obbligato la MDI a rivolgersi ad investitori privati.
Malgrado questo, il progetto ha fatto progressi dal punto di vista commerciale e tecnologico. La tecnologia è stata mostrata a Londra, con il supporto del dipartimento per l'ambiente, e a San Paolo (Brasile) a più di 600 persone. La negoziazione adesso sta avendo luogo con investitori provenienti da tutti i cinque continenti. Il primo piano di produzione in Francia è stato completato e l'ultimo modello di Guy Negre, il MULTICAT, applica la tecnologia in una nuova direzione: veicoli per il servizio pubblico e commerciale, e per i trasporti pubblici.
NUOVI MODELLI, NUOVE APPLICAZIONI
Il prototipo della miniCAT è stato presentato all'ultima edizione del "Salon mondial de l'Automobile Paris 2002". Questo modello è poco rumoroso come i suoi predecessori ed è a basso consumo. Una riserva di aria è sufficiente per 200 km, ad un costo di soli 2 Euro. Come gli altri "veicoli fratelli", la miniCAT emette solamente aria pulita ad una temperatura di -20 gradi C. Un'importante innovazione è che in 2,65 metri di lunghezza e con tre posti a sedere (il guidatore sta al centro), ha il vantaggio di essere capiente come un salotto.
Guy Negre ha anche progettato un veicolo a doppia energia per lunghe distanze che funziona ad aria compressa in città, ed aria/combustibile sulle lunghe distanze. Questo veicolo (il ROADCAT) può viaggiare per più di 2000 km con 100 metri cubi di aria e 50 litri di combustibile, quindi può essere usato per lunghi viaggi e non è esclusivamente un veicolo urbano. Altre applicazioni di questa tecnologia includono: generazione di elettricità, aria compressa intesa come immagazzinamento di energia, barche molto potenti.
La MDI ha presentato anche il progetto del sistema di trasporto pubblico urbano a inquinamento zero della MULTICAT, che include diversi vantaggi economici. Costituito da un vagone per il guidatore e più di quattro vagoni per il trasporto (come un treno), è stato sviluppato con l'intento di trasportare più di 135 persone ad un costo di 2,5 Euro per ogni 100 km a vagone, il che permetterebbe ai governi locali o nazionali di offrire il trasporto urbano ai cittadini praticamente gratis. Al momento la vendita della prima autorizzazione a fabbricare la MULTICAT a Spagna e Portogallo è ad un buon punto della trattativa con un gruppo di investitori, costituiti da detentori di autorizzazioni MDI per la Spagna e da altre compagnie coinvolte nel settore dei trasporti e nel settore energia di questi paesi.”
(traduzione dal sito ufficiale della MDI)
Ferrara, 11/11/2004
Lorenzo
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Messaggio da docmad » 31/03/2005, 16:51
Speriamo bene
Complimenti (e grazie) per il resoconto
Enry
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Messaggio da Massy » 01/04/2005, 0:43
che anno frequenti?
sai che la prima regola di un ingegnere è provare non fidarsi di altri?
Che rendimento credi che abbia quella cosa? 12% 13%
Dai.. ogni tanto c'è chi butta nel mezzo l'invenzione del secolo:
auto ad acqua, ad aria, ad olio di oliva, etc etc.
Ultima cosa: mettiamo che sia vero tutto, sei sicuro che poi il costo del "pieno" resti di 1.5 euro? o non credi che succederà come per i combustibili per i quali i costi son 20-30 volte maggiori a causa di tasse ed imposte?
Tu dirai: ma io l'aria la prendo dove voglio. E lo stato metterà una tassa di possesso maggiore, oppure un'accisa a chilometro etc etc.
Ripeto, secondo me i due motori che si useranno tra vent'anni saranno quello ad idrogeno e quello elettrico, con energia prodotta attraverso turbogas in ciclo combinate alimentante da metano ricavato anche per gassificazione, il ciclo con rendimento più alto possibile (60% e più).
Il resto saranno palliativi.
(PS contentissimo di sbagliarmi e scoprire che l'auto ad aria sia l'invenzione del secolo, ben inteso)
PPS benvenuto "collega"
Quando inizierò a capire che sbaglio più di quanto possa immaginare starò meglio.
Messaggio da chegue » 01/04/2005, 0:51
Giulia Super 1.6 '72 - Fiat 600D '63 - Fiat 508 balilla 3M '33 - (tra poco non più ) Fiat 127 '72 - Fiat Panda 750 CL '87 - Opel Tigra 1.6 '95 - Punto I 1.2 85 16v HLX '99 - Yamaha FZR 1000 Ex-Up '90 - Suzuki GSX-R 1100 '92 - Honda CB 400 Four SS '78
Le mie bimbe
Messaggio da pippoj » 01/04/2005, 10:12
problema energetico di prossimi anni. Il petrolio, che ha fornito e fornisce
energia a basso costo, nei prossimi anni non basterà per tutti. E' quindi buona
cosa ricercare nuove fonti energetiche e nuove forme di autotrazione. Noto che
ancora si fa molta confusione tra fonti di energia e possibili tecnologie per
autotrazione Il petrolio, il metano, le piante(dalle quali si può ricavare
biodiesel o metanolo) sono fonti di energia. L'energia elettrica, l'aria
compressa l'idrogeno sono modi per "immagazzinare" l'energia ed eventualmente
utilizzarla per autotrazione. E' chiaro che in un paese come l'italia, che
produce energia in gran parte dal petrolio, l'utilizzo di autotrazione ad aria o
ad idrogeno non risolverebbe il problema della dipendenza dagli idrocarburi.
Questo non vuol dire che l'utilizzo di queste tecnologie non possa influire
sull'inquinamento, soprattutto su quello cittadino. L'idrogeno è tecnolgia del
futuro, purtroppo non è la tecnologia del presente, molto ancora si deve fare
per renderlo disponibile su larga scala, molto soprattutto dal punto di vista
della sicurezza. E' difficile pensare di fornire idrogeno liquido al grande
pubblico, troppo pericoloso e le tecnologie per ricavarlo dal metanolo sono
ancora in fase di sviluppo. Dunque perchè non iniziare una sperimentazione
seria sull'aria compressa, magari per qualche flotta municipale, dalla quale si
possa valutare i vantaggi/svantaggi di questa tecnologia.
Parere personale è che tutte le forme di autotrazione alternative al petrolio
"assodate" vadano utilizzate: dal metano passando per i biocarburati sino a
quel che si vuole o si trova. Non fosse per altro che il petrolio nei
prossimi anni comincerà a scarserggiare (in cina sono un miliardo se
cominciano ad andare tutti anche solo in motorino abbiamo chiuso).
saluti
Messaggio da Lorenzo » 05/04/2005, 20:48
Nel ringraziare il sig. Pasini per la sua disponibilità mi auguro di aver dissipato almeno parzialmente i vostri dubbi e vi invito ancora una volta a visitare il sito www.ecofantascienza.it dove tali argomenti (come ad esempio quello della canapa!!!) vengono approfonditi e collegati tra loro. Buona lettura e grazie ancora per il benvenuto"Mi sono iscritto al gruppo di discussione, ma non sono riuscito a spedire il messaggio, che allego quindi a questa e-mail.
Sono stato invitato a prendere parte a questa discussione, visto che sono stati citati alcuni articoli del mio sito dell'Ecofantascienza.
La mia opinione sul ritardo dell'auto ad aria è che sia dovuto a scarsità di finanziamenti, ma che la tecnologia in quanto tale sia valida. Ma sviluppare un motore completamente nuovo e renderlo affidabile non è cosa da poco e quantomeno richiede tempo.
Penso inoltre che questa tecnologia comporti molti meno problemi rispetto all'idrogeno (un recente articolo di Le Scienze passava in rivista tutti i possibili usi dell'idrogeno, e quello di far camminare le auto era all'ultimo posto, e considerato il meno probabile).
Probabilmente le case automobilistiche ci stanno investendo sopra perché sperano, col pretesto dell'ecologia, di vendere auto molto, molto costose...
Ma il motore, che potrebbe eseere ricaricato con energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, non è la sola ragione per cui trovo interessante l'auto ad aria. L'altro motivo è che ha una carrozzeria in fibra e resina anziché in acciaio.
Come è spiegato in più di un articolo presente nel sito, una carrozzeria in fibra e resina consentirebbe più o meno di dimezzare il peso di un'auto (con gli ovvi vantaggi per quanto riguarda la riduzione dei consumi e la potenza del motore), ma comporterebbe anche una profonda rivoluzione nel modo di progettare e costruire un'automobile.
Non sarebbero più necessari i grandi impianti di stampaggio, le catene di montaggio e la verniciatura. Le auto potrebbero essere costruite in piccole fabbriche, con minori investimenti e più brevi tempi e costi di progettazione. Come ulteriore vantaggio le auto sarebbero più spaziose all'interno e più sicure in caso di incidente, non meno sicure, nella maggior parte delle situazioni.
D'altra parte la politica delle case automobilistiche non è di produrre auto più economiche, ma veicoli sempre più grandi, pesanti, potenti e costosi. In America ormai un'auto su quattro è un grosso fuoristrada, e solo così l'industria riesce a stare in piedi. Ma questo spiega il disinteresse per l'auto ad aria, che finora (in Francia) non ha avuto nemmeno un euro di aiuto pubblico: costerebbe troppo poco!"
cesare
Lorenzo
Messaggio da Massy » 06/04/2005, 0:20
e dai, suun recente articolo di Le Scienze passava in rivista tutti i possibili usi dell'idrogeno, e quello di far camminare le auto era all'ultimo posto, e considerato il meno probabile
il fatto che la bmw abbia costruito un prototipo FUNZIONANTE 20 anni fa vuol dire che è poco probabile che succeda?
Può esser usata con qualsiasi (o quasi) motore. Perché non fare un 500 cc a benzina con iniezione diretta con una carrozzeria in resina?L'altro motivo è che ha una carrozzeria in fibra e resina anziché in acciaio.
Ps non voglio sembrare critico a priori, ma non mi sembrano dei motivi così "sconvolgenti" e scomodi.
Son sicuro che, ad esempio, nel centro ricerche FIAT stanno provando motori alternativi... ne son certo. Sai il business che comporterebbe avere l'esclusiva di un motore non inquinante, di poco costo e che consumi pochissimo?
Non credo stiano lì a dire: però quelli della Shell non lo accetterebbero mai... bhò. Magari mi sbaglio
Quando inizierò a capire che sbaglio più di quanto possa immaginare starò meglio.
Messaggio da SirEdward » 06/04/2005, 13:19
Certo sarebbe bello, ma su che dati si fonda questa affermazione? Perché infatti non sfruttare subito questa tecnologia (evidentemente già acquistia) su auto con motori a benzina, come dice Massy, per ottenere macchine meno costose, meno inquinanti, meno assetate e molto più performanti (se dimezzi il peso...)? Dubito che le resine siano una vera alternativa all'acciaio nelle strutture portanti e nei telai automobilistici.
Per quel che riguarda la politica delle case, invece, hai ragione, Lorenzo. Le auto sono e saranno sempre più grosse, potenti, spaziose, costose. Cioè, forse costose per noi, perché se una casa trovasse il modo di produrle a costi inferiori mantenendo il prezzo al pubblico invariato, non ci penserebbe due volte...
Per le dimensioni e i costi per il pubblico... beh, il pubblico le vuole così... Non è che sia un bene, anzi! Io la trovo una assurdità, ma finché nel portafoglio ci sono abbastanza soldini, la maggior parte degli esseri umani fa a gara ad avere l'auto più belle, grandi, potenti, comode, alla moda, ecc.
Lascia lavorare abbastanza i petrolieri (per citare uno delle tante possibili cause e concause) e vedrai che le velleità di fuoristrada tenderanno a scendere in maniera costante, mentre sarà più alla moda chi ha l'auto piccola e a gas, perché spenderà meno e farà anche la figura del furbo (cosa quanto mai gratificante).
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Messaggio da docmad » 06/04/2005, 13:24
quoto in pieno.... ma con un po' di rammarico (Non per l'auto bella e costosa... quanto per il costo del carburante che sta aumentando a livelli intollerabili)...Lascia lavorare abbastanza i petrolieri (per citare uno delle tante possibili cause e concause) e vedrai che le velleità di fuoristrada tenderanno a scendere in maniera costante, mentre sarà più alla moda chi ha l'auto piccola e a gas, perché spenderà meno e farà anche la figura del furbo (cosa quanto mai gratificante).
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