Salve,
mi scuso in anticipo se con questo messaggio dovessi infragere qualche regola o non dovessi essere chiaro, ma è la prima volta che scrivo.
Sarà mia cura rimediare ad eventuali errori che mi venissero segnalati.
Questo ottobre ho avuto con la mia auto un sinistro stradale con un'altra autovettura.
Io stavo svoltando a sinistra, mentre l'altra autovettura proveniva dal senso di marcia opposto nella corsia adiacente.
Appena ho visto sopraggiungere l'altra auto ho cercato di riposizionarmi nella mia corsia ma l'impatto è comunque avvenuto.
Le auto si sono colpite sui rispettivi proiettori sinistri, anche se l'altra auto ha subito il maggior danno perchè proveniva con una velocità maggiore rispetto alla mia.
Consapevole di non avere completamente ragione abbiamo compilato il modulo CAI.
Nella mia colonna ho barrato la casella corrispondente alla svolta a sinistra, mentre nell'altra colonna l'altro proprietario non ha barrato nessuna casella poichè nessuna scelta prevedeva l'opzione "viaggiava nel proprio senso di marcia". Ma questa frase è stata comunque indicata nello spazio relativo alle note.
Ho consegnato la mia copia del modulo al mio agente assicurativo che ha provveduto ad aprire il sinistro.
Qualche giorno dopo sono stato contattato dal perito che mi chiede di recarmi da lui e portargli l'auto.
Quando arrivo dal perito mi comunica che lui ha avuto l'incarico di liquidare i danni che ho subito sotto presentazione di una fattura che confermasse le riparazioni, in alternativa mi ha indicato un'officina convenzionata con la mia compagnia di assicurazione per effettuare le riparazioni che sarebbero state pagate dalla compagnia.
Ho chiesto conferma poichè pensavo di essere nel torto e mi ha detto che l'unica cosa che lui sapeva era che gli era stato dato ordine di liquidare.
Poichè l'unica riparazione che avevo fatto era quella del faro anteriore (necessaria per poter circolare) ma ancora non avevo esguito alcun lavoro sulla carrozzeria ho portato l'auto all'officina che mi è stata indicata.
Il carrozziere mi ha chiesto se avevo ragione al 100% o meno e io gli ho riferito quanto mi ha detto il perito, aggiungendo che
prima di eseguire i lavori volevo essere sicuro che la fattura non avrebbe gravato su di me (poichè erano danni solo estetici prima di eseguirli e pagarli di tasca mia avrei valutato se ne valeva la pena o potevo permettermeli).
Il carrozziere mi ha detto che avrebbe parlato anche lui col perito per avere questa conferma e mi avrebbe fatto sapere.
Il giorno dopo mi arriva una lettera da parte della mia compagnia d'assicurazione che mi conferma che da una loro analisi del modulo CAI risulta che io abbia ragione e che ho diritto al risarcimento immediato e mi indica i recapiti del perito con cui avevo già parlato.
Qualche giorno dopo il carrozziere mi richiama e mi conferma che ho diritto al risarcimento dei danni.
Ho quindi portato la macchina dal carrozziere che ha eseguito tutte le riparazioni e al quale ho firmato la cessione del credito presso l'assicurazione.
Poco più di un mese dopo mi richiama il carrozziere dicendomi che gli è arrivata una raccomandata dalla mia assicurazione che dice che non ho diritto ad alcun risarcimento poichè dal modulo CAI risulta che non ho dato la precedenza e quindi la colpa è mia al 100%.
A questo punto chiamo il mio agente assicurativo al quale dico che non è possibile che la compagnia prima mi dica che ho diritto al risarcimento faccio le riparazioni e dopo un mese mi viene detto che me le devo pagare da me.
Aggiungo il fatto che oltretutto se avessi saputo che le riparazioni sarebbero state a carico mio non le avrei fatte o comunque prima di portarle all'officina convenzionata mi sarei fatto fare altri preventivi. Inoltre l'officina mi ha detto che ha cambiato i pezzi danneggiati perchè così è richiesto dall'assicurazione mentre era possibile comunque aggiustare i pezzi senza sostituirli anche se ovviamente il risultato qualitativamente sarebbe stato inferiore.
Di conseguenza questo mi sembra un metodo molto scorretto e se effettivamente c'è stato un errore di valutazione del modulo CAI questo l'ha commesso la compagnia e mi sembrava giusto che se assumesse le responsabilità. In alternativa avrei valtutato se procedere con un azione legale.
Il mio agente mi chiede di inviargli tutto il materiale in mio possesso e avrebbe sentito i suoi superiori se era possibile che la compagnia sia accollasse almeno una parte dei danni (poichè il disguido era comunque a causa loro).
Nel frattempo mi arriva anche l'attestato di rischio dove c'è scritto che l'assicurazione non ha pagato alcun sinistro in cui risultavo colpevole in parte o del tutto.
Qualche giorno dopo mi risponde l'agente che mi inoltra via email la risposta dell'amministratore delegato il quale mi dice che
si rende conto delle inesattezze comunicate dalla compagnia, ma alla fine secondo lui rimane il fatto che io ho torto e quindi non ho diritto ad alcun risarcimento e che non sussistono elementi per una possibile azione legale.
Scusate se sono stato prolisso ma volevo spiegare chiaramente la situazione.
Il mio quesito finale è:
Sapreste consigliarmi se è possibile o consigliabile intraprendere un'azione legale vista la situazione?
Grazie mille.
Saluti.
Leonardo
[Incidente auto] Assicurazione cambia idea sul risarcimento
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Re: [Incidente auto] Assicurazione cambia idea sul risarcime
Messaggio da maxxis » 09/01/2012, 22:55
Effettuare ricorso presso un giudice di pace?? ,quì il collega Avv_ben può fare la differenza consigliandola per il meglio..,per la "gentile collaborazione"della rinomata assicurazione one line,fosse per mè di certo alla scadenza della polizza,col piffero che ce la rinnovo!!
Re: [Incidente auto] Assicurazione cambia idea sul risarcime
Messaggio da avv_ben » 10/01/2012, 12:48
Gentile Leonardo,
ha ragione ad essere seccato per il comportamento della Sua assicurazione. Purtroppo Lei è vittima di quel assurdo meccanismo per cui un assicurato-danneggiato dovrebbe fidarsi di quella stessa assicurazione che deve sganciare i soldi. L'ambiguità del rapporto finisce per portare a questi malintesi. Da un lato Le dicono che ha ragione, per tenerLa buono, dall'altro poi, fanno il loro dovere di "filtro" nella liquidazione dei danni, com'è giusto che sia. Solo che non sempre fanno bene entrambi i ruoli. Di solito fanno bene quello di filtro.
Debbo dirLe che concordo con il Suo agente: avrebbero dovuto dirLe subito che aveva torto. La svolta a sinistra impone un obbligo di assicurarsi di non intralciare la marcia dei veicoli sopravvenienti ed è estremamente difficile uscirne senza la responsabilità totale in caso di scontro.
Il punto ora è come chiedere ragione del comportamento della compagnia.
Non è affatto facile. Qui si verte in materia di buona fede nell'esecuzione del contratto assicurativo. Non di Rc Auto. Quindi la prima cosa che deve sapere è che nessuna azione legale potrà essere intentata senza prima esperire il tentativo di mediazione.
Sul merito della vicenda, sono scettico sulle possibilità di ottenere qualcosa.
Il problema è che oltre a dimostrare la responsabilità dell'assicurazione, che a mio modo di vedere risiede esclusivamente nella cattiva assistenza che Le è stata fornita, e che doveva esserLe fornita per dovere contrattuale, Lei deve dimostrare il danno.
Teoricamente il dovere di cercare il miglior rapporto qualità prezzo per la riparazione prescinde dalla prospettiva di ottenere il risarcimento o meno. Specie per danni lievi.
Insomma c'è di sicuro una violazione della buona fede nell'esecuzione del contratto da parte della compagnia, ma rischia di spendere tempo e denaro per nulla.
In alternativa faccia un reclamo all'ISVAP e cambi compagnia.
O scriva all'ufficio reclami della Sua compagnia e veda come Le rispondono.
ha ragione ad essere seccato per il comportamento della Sua assicurazione. Purtroppo Lei è vittima di quel assurdo meccanismo per cui un assicurato-danneggiato dovrebbe fidarsi di quella stessa assicurazione che deve sganciare i soldi. L'ambiguità del rapporto finisce per portare a questi malintesi. Da un lato Le dicono che ha ragione, per tenerLa buono, dall'altro poi, fanno il loro dovere di "filtro" nella liquidazione dei danni, com'è giusto che sia. Solo che non sempre fanno bene entrambi i ruoli. Di solito fanno bene quello di filtro.
Debbo dirLe che concordo con il Suo agente: avrebbero dovuto dirLe subito che aveva torto. La svolta a sinistra impone un obbligo di assicurarsi di non intralciare la marcia dei veicoli sopravvenienti ed è estremamente difficile uscirne senza la responsabilità totale in caso di scontro.
Il punto ora è come chiedere ragione del comportamento della compagnia.
Non è affatto facile. Qui si verte in materia di buona fede nell'esecuzione del contratto assicurativo. Non di Rc Auto. Quindi la prima cosa che deve sapere è che nessuna azione legale potrà essere intentata senza prima esperire il tentativo di mediazione.
Sul merito della vicenda, sono scettico sulle possibilità di ottenere qualcosa.
Il problema è che oltre a dimostrare la responsabilità dell'assicurazione, che a mio modo di vedere risiede esclusivamente nella cattiva assistenza che Le è stata fornita, e che doveva esserLe fornita per dovere contrattuale, Lei deve dimostrare il danno.
Teoricamente il dovere di cercare il miglior rapporto qualità prezzo per la riparazione prescinde dalla prospettiva di ottenere il risarcimento o meno. Specie per danni lievi.
Insomma c'è di sicuro una violazione della buona fede nell'esecuzione del contratto da parte della compagnia, ma rischia di spendere tempo e denaro per nulla.
In alternativa faccia un reclamo all'ISVAP e cambi compagnia.
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Antonio Benevento - avvocato in Milano - consulente Rc Auto di SicurAUTO.it
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