Ma per farvele conoscere vi riporto direttamente la lettera che ho scritto il 29 settembre 2008 alla redazione di Sicurauto.
Potrete leggere quindi le proposte che facevo alla redazione che mi rispose come ho detto prima che se mi fossi dato da fare per portarle avanti sul forum, e se ci fossero stati consensi, ci avrebbero sicuramente aiutati (nel realizzare sondaggi o altro).
Troverete le mie proposte principali e le potrete leggere tutte, ma penso che se insieme volessimo portare avanti la battaglia, dovremmo creare una discussione per ognuno degli argomenti e in ognuna di esse parlare e mettere a punto insieme e con l’aiuto di chiunque voglia aiutarci la proposta definitiva.
Ecco la lettera:
Egregio Direttore (ovvero egregio redattore che mi leggerà).
Le scrivo nuovamente perché le vorrei fare una proposta, ammesso che non ci abbiate ancora pensato.
Io penso che piangersi addosso è assolutamente inutile se non addirittura stupido, quindi la mia proposta è di diventare soggetti attivi e di battersi con tutte le forze di chi legge le vostre righe per riuscire ad ottenere quei cambiamenti nel rapporto tra lo Stato, i Comuni e gli automobilisti.
Non più altre limitazioni (vedo che concordate) ma riduzione delle stesse, non più altri obblighi per chi guida l’auto, ma invece obblighi per chi realizza e gestisce le strutture e che finora non sono mai stati perseguiti e quasi mai chiamati in causa.
I problemi sono tanti e certamente noti, ma io vorrei provare a citare uno per uno almeno i più importanti e per ognuno di essi vorrei provare a proporre una soluzione. Vedrà che le mie proposte, probabilmente coincidenti con le sue, sarebbero SE VOLUTO VERAMENTE di facilissima attuazione e si tradurrebbero spesso in veri miglioramenti della sicurezza stradale; molti altri invece anche se ininfluenti e comunque non peggiorativi della sicurezza, ci porterebbero una ventata di giustizia che nel nostro Paese sembra ormai non esistere proprio più.
Ed ecco il triste elenco:
1) Problema multe e conseguenti detrazioni di punti patente.
Come è noto e come anche lei ha sottolineato 1/3 degli introiti dei Comuni derivano dalle multe; è quindi chiaro che essi “ci marciano” e che hanno tutto l’interesse a farle (mentre non hanno nessun interesse a che gli automobilisti siano più rispettosi delle norme). Questa storia deve finire e sarebbe semplicissimo farla finire o per lo meno ridimensionarla e farla diventare nuovamente un mezzo per rendere più corretto il comportamento degli autombolisti. Come ? Con due semplici leggi (ne fanno tante ogni giorno che non costerebbe niente fare anche queste due)
• Fissare che il 90% dei proventi delle multe comminate dalle polizie urbane venga versato allo Stato e che i Comuni possono trattenere l’altro 10% a solo titolo di rimborso delle spese sostenute per effettuare i controlli.
• Stabilire che quando un automobilista ricorre al Prefetto o al Giudice di pace avverso una multa non corretta ricevuta, se la sentenza relativa è a suo favore, il Comune sia tenuto a versare all’automobilista a titolo di rimborso spese il 10% della multa richiesta e il 90% della stessa allo Stato a titolo di multa per aver operato scorrettamente.
RISULTATI:
Il risultato sarebbe triplice, infatti:
• I Comuni dovrebbero stare molto più attenti ad utilizzare “tecniche” vessatorie come quelle che sono abitati ad adottare pur di rimpinguare le proprie casse e si limiterebbero a multare soltanto coloro che sono sicuramente in torto.
• I cittadini che potessero dimostrare davanti alla legge di esser dalla parte della ragione, riceverebbero un minimo di indennizzo per il torto ricevuto ed avrebbero la soddisfazione di avere veramente giustizia perché se gli viene data ragione significa chiaramente che il torto sta dall’altra parte ed allora è giusto che a pagare sia l’altro.
• Poiché le “tecniche vessatorie” dovrebbero automaticamente diminuire, diminuirebbero anche il numero di ricorsi con conseguente un notevole sgravio di lavoro per la magistratura che è oggi costretta a dedicare molto del suo tempo ad esaminare gli innumerevoli ricorsi dei cittadini avverso gli ingiusti verbali che “piovono” ogni giorno su tutti noi (è proprio in questi giorni che ho saputo che l’udienza di un mio ricorso sarà tenuta fra circa un anno e mezzo a causa dell’enorme numero di altri ricorsi da esaminare); di conseguenza i magistrati potrebbero occuparsi invece di cose certamente più serie,
2) Semafori installati sulle strade nazionali, provinciali o comunque extraurbane.
E’ noto che ormai dilagano sempre più i semafori non soltanto nelle città, ma anche lungo le strade extraurbane. In questo caso occorrerebbe:
• Emanare una legge che vieti tassativamente queste installazioni, imponendo in suo luogo la realizzazione di opportune rotatorie.
RISULTATI:
• eliminazione delle continue fermate delle auto che circolano sulle strade extraurbane con conseguente riduzione dei tempi di percorrenza
• riduzione dei consumi di carburante (ho personalmente verificato andando da Gaeta a Roma che sul lungo rettilineo dell’Appia chiamata “fettuccia di Terracina” dove sono installati diversi semafori il consumo aumenta di un buon 10%)
• riduzione degli incidenti che spesso si verificano ai semafori quando un automobilista per non bloccare l’auto finisce per passare velocemente con il giallo o magari con l’inizio del rosso
3) Limiti di velocità impossibili da rispettare e autovelox
Anche questo problema è noto a tutti: la quantità di segnali indicanti limiti di velocità è elevatissima, bastano poche centinaia di metri che il limite si abbassa, poi si rialza, poi scenda a velocità da carro funebre, poi solo per qualche piccolo tratto diventa quello regolamentare di 90 km/ora per poi ritornare ancora a limiti inferiori. La maggior parte dell’attenzione dedicata alla guida dagli automobilista è ormai impegnata nel tentativo di rispettare questi segnali che cambiano continuamente; e poichè un’altra buona parte dell’attenzione è dedicata a controllare se tra gli alberi o dietro una curva non sia appostata una pattuglia di vigili urbani dotata di autovelox, alla fine non rimane più altra attenzione da utilizzare per far fronte a problemi improvvisi o per reagire bene a situazioni impreviste; in auto non si può parlare al telefono, presto non si potrà fumare e mi aspetto che ci vieteranno perfino di scambiare qualche parola con i passeggeri, ma nessuno si occupa di cercare di ridurre tutte queste distrazioni che ci propinano dall’esterno. La soluzione? Eccola:
• Fissare che un limite di velocità indicato da un apposito cartello non può cambiare su strade extraurbane ove non vi siano incroci se non in casi veramente particolari
• Stabilire che il limite di 90 km/ora sia quella “normale” per le strade extraurbane e che l’imposizione di limiti inferiori può essere tollerata soltanto in casi particolarissimi
• attivare il limite di 110 km/ora su TUTTE le superstrade; infatti ce ne sono tantissime che hanno un limite di 90 km/ora e spesso anche meno, eppure si tratta di strade con doppia carreggiata e spartitraffico
• Abilitare tanti tratti autostradali che lo meritano alla velocità di 150 km/ora considerando che non è certo questo piccolo incremento di velocità rispetto ai 130 km/ora che può ridurre la sicurezza specie quando si parla di lunghi e largi rettilinei.
• Vietare comunque di porre sulle autostrade limiti inferiori ai 130 km/ora se non con segnaletica provvisoria nei tratti impegnati da lavori o da problemi particolari contingenti (a titolo di esempio cito il tratto di autostrada che dal Brennero porta verso i sud dove per oltre 70 chilometri è imposto un limite di 110 km/ora pur essendo la strada esattamente uguale a quella che segue; oppure anche lunghi tratti con limite di 110 o anche 80 km/ora in lunghi rettilinei poco prima di giungere all’uscita di Sarzana sull’autostrada che proviene da Genova)
• Stabilire che sulle strade extraurbane non possa essere imposto alcun limite al di sotto di 60 km/ora consentendo questo limite soltanto per piccolissimi tratti per i quali sia facilmente dimostrabile la necessità
• Obbligo di segnalare la presenza di autovelox sia fissi che mobili oltre che con appositi cartelli posti ad una ben precisa distanza dall’agguato, anche di porre proprio sulle apparecchiature stesse un cartello molto colorato e ben visibile che ne indichi la presenza (in questo modo si sarà ottenuto sicuramente il risultato del rallentamento voluto, infierendo soltanto su coloro che volutamente decidono di non rallentare); oggi la regola del cartello indicatore c’è ma a quanto ne so io non è stabilito quanto tempo prima deve trovarsi il cartello regolamentare.
• Istituire il divieto di apporre cartelli indicanti la presenza di un autovelox (fisso o mobile) senza poi effettivamente installare più avanti o porvi un mezzo mobile alla distanza indicata.
• Vietare l’uso degli autovelox automontati (quelli che molti Comuni tengono appoggiati sul vetri posteriore della solita “Punto bianca”) e che spessissimo è contemporaneamente occupata dai vigili che all’interno, in attesa “che il pesce abbocchi” chiacchierano e naturalmente si muovono provocando sicuramente errori nelle rilevazioni.
RISULTATI:
I risultati sarebbero notevoli e tra essi sicuramente:
• minor consumo di carburante
• maggiore attenzione posta dai guidatori ai pericoli improvvisi che si possono presentare anche a chi ha una guida più che prudente, perché meno impegnati dal porre attenzione a cose più futili
• possibilità di utilizzare l’auto per quello per cui è stata inventata e cioè per rendere rapidi gli spostamenti
• minor intasamento delle strade, infatti più si elevano le velocità, minore è il tempo in cui le vetture impegnano le strade
• maggiore distensione di chi guida che molto spesso è costretto a farlo per lavoro, con conseguente maggiore sicurezza per gli altri.
4) Strisce continue e doppie strisce.
Questo è un'altra delle PIAGHE che affliggono gli automobilisti; non esiste infatti strada extraurbana che ne sia esente; le strisce doppie si alternano alle strisce singole, vietando per centinaia di chilometri di seguito ogni sorpasso e costringendo chi non vuole rimanere in coda perenne anche dietro ad un trattore o ad un mezzo d’opera ad effettuare il sorpasso comunque. Cito un solo esempio nella mia zona: tra Gaeta e Cassino (sono una quarantina di chilometri) ho potuto verificare di persona che sono solo 400 metri quelli con le strisce tratteggiate (è appena un centesimo del tutto!), eppure si tratta di un percorso al 90% costituito da rettilinei che non giustificano assolutamente questa limitazione.
Ho viaggiato spesso all’estero e questa situazione non esiste per niente, parlo almeno di Croazia, Spagna, Germania, Austria, Francia e Regno unito; in tutti questi paesi le strisce di mezzeria sono sempre tratteggiate e sono continue soltanto all’inizio e fino alla fine di una curva senza visibilità; perfino nel tratto non autostradale che da Innsbruck porta alla frontiera italiana (tratto notoriamente di montagna con curve che distano una dall’altra anche solo qualche centinaio di metri) ho notato che tra una curva e la successiva la striscia di mezzeria è tratteggiata.
Noi invece o dobbiamo incolonnarci alla velocità dettata dal primo oggetto mobile della fila e compiere tutto il viaggio alla sua velocità, oppure come avviene molto sovente, dobbiamo violare la legge e sorpassare senza tener conto delle indicazioni; ma non le sembra che questo serve soltanto ad abituarci a considerare tutte quelle strisce inutili come inesistenti? Sono sicuro che avendo ormai presa questa abitudine, molti di noi ovviamente finiscono per non rispettare quella segnaletica neanche nei posti in cui essa è veramente sensata e necessaria.
L’intervento allora dovrebbe essere:
• fissare delle regole precise da rispettare nell’apposizione della segnaletica orizzontale imponendo l’obbligo di utilizzare le strisce tratteggiate in tutti i rettilinei e anche nelle curve con piena visibilità, consentendo la striscia continua o doppia striscia solo poco prima delle curve senza visibilità ed in prossimità degli incroci
• per evitare gli abusi, prevedere delle pene pecuniarie per chi è deputato a far applicare detta segnaletica e che nelle sue decisione non rispetta le regole fissate
RISULTATI:
Anche in questo caso, senza nulla togliere alla sicurezza stradale:
• si potrebbe guidare più serenamente, effettuando i sorpassi in tutta sicurezza, liberando la strada ingorghi inutili
• si diventerebbe più rispettosi della segnaletica in quanto è chiaro che un sorpasso si fa oggi con la doppia striscia o con la striscia continua soltanto perché si sa bene che è inutile aspettare l’arrivo di un tratteggiato che non arriva mai (io personalmente ho notato in Croazia e in Spagna di essere diventato più corretto, infatti sapevo ormai bene che sarebbe bastato qualche secondo per trovare una striscia tratteggiata che mi avrebbe consentito di effettuare il sorpasso rispettando le regole)
• si ridurrebbero naturalmente i consumi potendo evitare di utilizzare per lunghissimi tratti le marce basse
• si potrebbe viaggiare più spediti senza comunque ridurre la sicurezza
5) Cunette artificiali cosiddette rallentatori
Contro l’abuso di questi oggetti infernali ho condotto una lunga battaglia da solo (naturalmente senza risultati) contro l’amministrazione comunale del mio Comune (Gaeta) che ha ”riempito” le strade di questi oggetti.
Le regole ci sono sia per quanto riguarda le dimensioni e le caratteristiche che per le zone dove possono essere installate, ma nessuno le rispetta (al solito se un automobilista pecca, viene immediatamente perseguito, mentre quando chi è fuori regola è una amministrazione pubblica nessuno riesce a perseguirla).
Per questo se ha ancora la voglia di ascoltarmi la invito a leggere quanto dico nel mio BLOG al seguente link:
http://ffellico.blogspot.com/2008/07/le ... to_17.html
Bene. Ora se è riuscito ad arrivare fin qui, le chiedo:
Su quanti di questi punti (che sono i più importanti ma non sono certamente tutti) è d’accordo?
Sarebbe disposto attraverso il suo sito a intraprendere una o più battaglie per ottenere che almeno qualcuno di questi problemi sia risolto?
Potrebbe ad esempio istituire dei sondaggi tra i suoi lettori per raccogliere adesioni alle proposte che faccio o a proposte similari che lei ritiene di fare per sanare queste ingiustizie?
Pensa che una volta raccolte un alto numero di firme potremmo provare ad attivare qualcuno che a livello legislativo risolva questi problemi?
Rimango in attesa di un suo cortese riscontro e la saluto. Franco Fellicò
P.S.
Ho ritenuto più giusto scriverle direttamente e non rispondere sul sito; sarà lei a decidere se è il caso di pubblicare parte o tutto quanto ho scritto.