[Multa art. 145] offesa dall'agente: possibile ricorso?

[milziade]

Ciao a tutti, una settimana fa sono stata fermata dalla polizia stradale per la violazione dell'Articolo 145 - Precedenza.
Erano le 3.00 del pomeriggio su una strada completamente priva di vetture e di pedoni, anzichè fermarmi proprio, mi accerto che non vi siano auto in vicinanza, mi accorgo che dalla sinistra c'era la volante della polizia (che andava molto ma molto veloce), rallento e riaccellero una volta superata la striscia dello stop. La vettura della polizia a tutta velocità mi segue stando a pochi centimetri dalla vettura suonando continuamente il clacson, non potevo accostarmi perchè alla mia destra ero in prossimità dell'uscita di una superstrada di nuova costruzione e quindi decido di superare quella porzione di strada per fermarmi 20 metri in avanti, all'altezza dell'uscita della superstrada, la volante si affianca alla mia sinistra e il poliziotto inizia a sbraitare minacciando un eventuale ritiro della patente con aria severa (urlando a tutta birra). Mi fermo chiedendo calma, in quanto non avevo nessun problema a favorire documenti e discutere dell'eventuale contravvenzione, cosa che non mi è stata resa possibile in quanto il poliziotto non mi faceva parlare ripetendomi continuamente "stia zitta, lei è scostumata" cosa non vera visto che non avevo risposto assolutamente in alcun modo. Continuava a minacciare che mi ritirava la patente mentre io cercavo di instaurare un dialogo civile. Ho subito varie volte l'offesa gratuita di sentirmi dare della scostumata, anche 5 - 6 volte nel giro di 10 minuti, in pratica tutte le volte che chiedevo spiegazioni. Mentre registrano la contravvenzione ricevo una telefonata dal datore di lavoro ma attacco subito poichè volevo interessarmi dell'azione del poliziotto nei miei confronti. Una volta scritta la contravvenzione mi rilascia i documenti (tutti in regola) e mi segnala la violazione dell'art. 145 / 5,10 e 154,00€ di multa. Leggo il verbale e vedo che c'è scritto = il trasgressore dichiara: ero distratto (cosa che non ho mai detto) e sottoscrivo con nome e cognome il verbale prendendone visione. Io in auto ero da sola invece loro erano due, vorrei fare ricorso in quanto durante tutta l'operazione ho subito i barbari modi del poliziotto, mi sono sentita dare della scostumata in modo totalmente gratuito, anzi più volte mi ha accusato di avergli dato del TU, cosa non vera assolutamente. Non mi ha dato modo di chiedere sul fatto accaduto, non mi ha dato modo di avvalermi telefonicamente di un consulto prima della sottoscrizione del verbale e inoltre la mia dichiarazione sullo stesso è totalmente infondata.

Purtroppo non ho testimoni e una mia sottoscrizione mica indica che accetto ciò che è scritto sul verbale? Amici documentati mi hanno detto che serve solo come presa visione in quanto può servirmi per un eventuale ricorso.

Inoltre lavoro con un contratto a progetto per 350€ al mese e 150€ di multa sarebbe un danno troppo grande oltre ai 6 punti detratti dalla patente.

Che mi consigliate?

[maxxis]

Questi post non si vorrebbero mai leggere.,ma purtroppo ogni tanto chi di prassi dovrebbe in maniera ferma ma educata fare valere le normative vigenti passa il limite.,nessuno si deve permettere di offendere l"altrui intelligenza salvo i casi in cui per fondati motivi non se ne possa fare a meno.,questo episodio non è bello e getta ombre sui pubblici ufficiali che ogni giorno lavorano onestamente al nostro servizio.,lei gent.ma Rossella poteva benissimo non sottoscrivere il verbale redatto in quanto conteneva voci fallaci.,anzi..,sarebbe dovuta essere lei ha pretendere che venisse messo a verbale il linguaggio"educato"dell"agente polstrada nei suoi confronti e controfirmato anche dall"agente in seconda della pattuglia.,quì esistono i presupposti per un intervento disciplinare pesante nei confronti di chi in maniera illegittima ha portato a lei offesa.,i nostri colleghi di forum preposti sapranno comunque consigliarla al meglio sulla strada da intraprendere., ...

[ottobre_rosso]

certo che in questi casi mi chiedo come evolverebbe la situazione, dal momento che si ha la parola dell'uno contro quella dell'altro

Questi post non si vorrebbero mai leggere
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questo episodio non è bello e getta ombre sui pubblici ufficiali che ogni giorno lavorano onestamente al nostro servizio.

parole Sante Roberto

p.s. Rossella

[ANVU]

Occorrerebbe ovviamente sentire anche l'altra campana, quella degli agenti operatori di Polizia Stradale, in quanto magari la signora non si è resa conto di avere commesso una violazione ed è in buona fede. Ad ogni modo quanto dichiarato dal pubblico ufficiale fa fede fino a sentenza passata in giudicato su querela di falso e risulterebbe molto difficile provare cose che vadano in contrasto con la dichiarazione dei due agenti della Ps.

[maxxis]

é proprio questo il punto.,la querela per falso.,ci troviamo di fronte ad una lotta impari.,ovvero chi detta legge per la semplice motivazione dell"appartenenza alla categoria dei pubblici ufficiali,contro un privato cittadino.,come dicevo in precedenza purtroppo qualcuno passa sempre il limite nell"esercizio delle proprie funzioni protetto dalla "divisa"permettendosi di offendere l"altrui intelligenza proprio in fatto di questo .,non lo ritengo affatto coerente e per di più discriminante.,subire "angherie"senza potersi difendere è inconcepibile..,

[ANVU]

Veramente è il sistema per cui lo Stato conta più del singolo individuo anche se è composto da un insieme di questi ultimi. Chi rappresenta lo Stato deve poter contare su un potere intrinseco per poter applicare le leggi che lo Stato si da per regolare i rapporti tra i cittadini. Non deve essere sentita come un'angheria, come non lo è una legge che lede qualche interesse ma ne soddisfa molti altri...

[maxxis]

Indubbiamente gent.mo collega ANVU.,il suo discorso non fà una grinza...,mio modesto parere di comune utente del forum consiste comunque che "lo stato"ovvero una congregazione di cittadini che ne permette di ottenere questo titolo.,non può e non deve permettersi di "approfittarsi" di un solo singolo individuo che la compone.,se non per comprovate e oggettive motivazioni di cui se ne ritiene necessità.,in caso contrario la stessa assemblea di italici residenti può disporre che verso quel cittadino che rappresenta le istituzioni,e gli stessi interessi della retrocitata congrega possa essere punito per avere varcato il limite della tutela di chì gli ha permesso tramite i suoi benestari di essere al servizio della comunità.,ricordiamoci bene che lo"stato"è anche un solo semplice e singolo cittadino italico con annessi diritti e doveri.,chi non ne tiene nota deve pagarne le conseguenze.,anche se spesso e volentieri di questi tempi non se ne tiene più conto purtroppo.,esiste solo il"potere forte"contro la plebaglia