[Osservatorio Cinture] Morti o feriti perchè senza cinture

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Re: [Osservatorio Cinture] Morti o feriti perchè senza cinture

Messaggio da ottobre_rosso » 22/12/2020, 18:38

L’incidente mortale nel Siracusano, le due vittime non avevano la cintura di sicurezza

A PERDERE LA VITA UN STUDENTE DI 18 ANNI

Non avrebbero indossato la cintura di sicurezza, il conducente dell’Alfa Romeo 147, un 45enne originario della Polonia, e Giovanni Lo Pilo, 18 anni, di Pedagaggi, nel Siracusano, quest’ultimo morto oltre una settimana fa nell’incidente stradale sulla Francofonte-Pedagaggi.

Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, non ci sarebbero altri mezzi coinvolti, l’uomo alla guida della macchina avrebbe perso il controllo, per cause ancora da accertare, e le sue condizioni sono piuttosto serie: si trova ricoverato all’ospedale Cannizzaro di Catania mentre il ragazzo, studente del liceo Vittorini-Gorgia, non è riuscito a farcela e dall’esito dell’autopsia, eseguita dal medico legale, sono state fatali le lesioni sul suo corpo. Da quanto emerso nel lavoro del consulente della Procura di Siracusa, il giovane non è morto su colpo ma i soccorritori non sono riusciti nel tentativo di tenerlo in vita fino all’arrivo in ospedale.

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La zona in cui si è verificato l’incidente è piuttosto impervia, insomma una serie di circostanze non sono state favorevoli al diciottenne, i cui funerali sono stati celebrati nelle ore successive alla conclusione dell’autopsia. Al rito funebre hanno partecipato i genitori, il fratello, la sorella e gli altri parenti, ancora increduli per quanto accaduto. Gli amici ed i compagni di scuola, in questi giorni, hanno depositato mazzi di fiori e messaggi in prossimità dell’ingresso dell’istituto, per il momento chiuso, come tutte le scuole superiori, a causa dell’emergenza sanitaria. Ma non si placa il loro dolore per la sorte di Giovanni, che era salito nella macchina del 45enne per un giro prima di fare ritorno nella sua abitazione.

C’è ancora un aspetto da chiarire, se il conducente della macchina era in condizione di guidare. Gli inquirenti, infatti, hanno disposto gli esami tossicologici per verificare se il polacco avesse assunto sostanze alcoliche o droghe prima di mettersi al volante della macchina. Nelle prossime ore arriveranno i risultati così come l’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio stradale, come atto dovuto innanzitutto.

Fonte: blogsicilia.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 02/01/2021, 19:46

Incidente a Capodanno a Napoli: si schianta mentre porta figlio in ospedale, 31enne in fin di vita

Un giovane di 31 anni è ricoverato in fin di vita all’ospedale Cardarelli di Napoli a seguito di un incidente avvenuto nella notte del 1 gennaio: stava accompagnando il figlio di 6 anni al Pronto Soccorso ma ha perso il controllo dell’automobile e si è schiantato contro 4 veicoli parcheggiati. Feriti lievemente la moglie e il bambino, lui invece ha riportato gravi lesioni.


Stava accompagnando il figlio piccolo al Pronto Soccorso, avrebbe perso il controllo subito dopo un sorpasso, non sarebbe riuscito a tenere l'automobile in strada, probabilmente a causa dell'asfalto bagnato, e si è quindi schiantato contro quattro automobili in sosta. È la ricostruzione su cui stanno lavorando gli agenti della sezione Infortunistica stradale della Polizia Locale, diretta dal capitano Antonio Muriano, per l'incidente avvenuto nella notte appena trascorsa in via Santa Maria a Cubito, tra il quartiere di Chiaiano e il limitrofo comune di Marano.


Lo schianto è avvenuto poco prima delle 2 del mattino del 1 gennaio. Secondo quanto ricostruito dagli agenti incaricati dalle indagini, l'uomo, A. M., 31 anni, era uscito di casa pochi minuti prima per accompagnare in ospedale il figlio di 6 anni che si era sentito male; con lui in macchina c'era anche la moglie. Probabilmente anche a causa della preoccupazione stava procedendo ad alta velocità. Un altro automobilista ha raccontato successivamente di essere stato sorpassato dalla Punto della famiglia che procedeva con le quattro frecce attivate.

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Subito dopo, lo schianto: il 31enne è uscito di strada e ha colpito quattro veicoli parcheggiati. I soccorsi sono arrivati poco dopo. Il figlio piccolo, trasportato al Santobono, non ha riportato gravi ferite: per lui una prognosi di 7 giorni. Escoriazioni e contusioni guaribili in poco tempo anche per la madre. Il papà, invece, è rimasto gravemente ferito: stando a quanto accertato al momento dell'incidente non indossava la cintura di sicurezza,è stato quindi scagliato violentemente contro la parte anteriore dell'abitacolo; ricoverato all'ospedale Cardarelli, è in fin di vita.

Fonte: fanpage.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 02/01/2021, 19:49

Vincenzo Caldura, una vita in salita. Poi lo schianto a Bergamo la notte di Capodanno

È morto a 26 anni in via Carducci, a bordo della sua Bmw 320. Ferito lievemente l’amico che era con lui



Una tragedia gli aveva impedito di fare la vita che avrebbe voluto, e un’altra tragedia ha posto fine alla sua esistenza a soli 26 anni. Un’esistenza, quella di Vincenzo Caldura, terminata nello schianto contro un albero nella notte di Capodanno. Avvenuto solo tre mesi dopo una scelta con la quale il giovane aveva deciso di cambiare tutto un’altra volta.

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Vincenzo era nato a Palagonia, in provincia di Catania. Aveva frequentato l’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato «Carlo Alberto dalla Chiesa» di Caltagirone e spesso, durante gli studi, aiutava nel lavoro notturno il padre fornaio. Amava i motori e la sua intenzione era quella di diventare ingegnere meccanico. Ma quando aveva 18 anni il padre è morto dopo un’improvvisa malattia e Vincenzo aveva dovuto rinunciare agli studi per prendere in mano l’attività di famiglia. Lo scorso settembre, però, si era trasferito a Bergamo su consiglio dei numerosi parenti che abitano già in provincia. Insieme alla madre Giuseppina aveva aperto un bar-tabaccheria in via Sant’Orsola, nel centro cittadino, ed era andato a vivere da solo in un appartamento nella vicina via Sant’Alessandro.

Non aveva detto ai parenti in che modo avrebbe trascorso l’ultima notte dell’anno, quindi non è ancora possibile sapere come mai alle 2.05 stesse viaggiando al volante della sua Bmw 320 nera in via Carducci a Bergamo in direzione del centro in compagnia di un amico. Nella strada deserta del Capodanno con coprifuoco, nessuno ha assistito all’incidente. Secondo i rilievi della polizia stradale di Bergamo, quando il giovane è arrivato alla rotonda all’altezza di via Gaudenzi, ha perso il controllo della vettura. La Bmw è uscita di strada, è salita sull’aiuola, ha abbattuto il semaforo pedonale e il cartello che indica il rondò, ha ribaltato un paio di panettoni di cemento e infine si è schiantata contro uno dei platani che costeggiano la strada.

L’impatto è stato violentissimo, tanto che Vincenzo Caldura è stato scagliato all’esterno della vettura finendo sul marciapiede davanti al negozio Expert, a una ventina di metri di distanza. Quando i soccorritori della Croce Bianca, avvisata dagli abitanti del quartiere che avevano sentito lo schianto, sono arrivati sul posto, per il giovane non c’era più niente da fare. L’amico che viaggiava sul sedile del passeggero indossava la cintura di sicurezza e non ha riportato ferite, tanto da essere stato accompagnato al Papa Giovanni in codice verde solo per dei controlli. Sul posto anche i vigili del fuoco. La salma è stata composta nella camera mortuaria del cimitero. Viste le modalità dell’incidente, il pm di turno ne ha già disposto il dissequestro. Vincenzo Caldura verrà riportato a casa e sepolto a Palagonia, vicino al padre.

Fonte: bergamo.corriere.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 13/01/2021, 19:03

Patente scaduta e senza cintura, muore in un incidente. Il padre: «Sui social non c’è nessun rispetto»

Giuseppe Aprile rompe il silenzio e interviene per difendere la memoria del figlio di 27 anni: «Lasciate agli enti preposti le indagini, rispettate il dolore della nostra famiglia»

Stanco di leggere su Facebook insulti e commenti feroci nei confronti del figlio tragicamente scomparso, ha deciso di reagire, lanciando un appello ai “leoni da tastiera”, chiedendo loro di avere rispetto. Giuseppe Aprile, padre di Salvatore Aprile, il 27enne morto all’alba del 7 gennaio in un tragico incidente stradale avvenuto a Canton di Silea, rompe il silenzio di questi giorni di grande dolore per difendere la memoria del giovane. Salvatore, al volante della Mini dell’amica 22enne con cui aveva trascorso la serata, non indossava le cinture di sicurezza. La patente di guida gli era stata ritirata ad ottobre nel veneziano, durante un controllo, a causa del tasso alcolemico fuori norma. «In questo momento di straziante dolore - ha scritto Giuseppe Aprile - l’invito che vi porgo è quello di aver rispetto verso un padre e una famiglia che piange il proprio figlio e che non potrà riabbracciarlo più. Il resto sarà compito degli enti preposti agli accertamenti ed a eventuali indagini»

Immagine

Il ricordo
Il padre ha sottolineato che, in questo momento ci si sta soffermando più sull’eventuale abuso di alcol che sulla parte morale e sentimentale nell’aver perso un figlio e che e un giovane a 27 anni non potrà più abbracciare i propri familiari. «Salvo non era un alcolizzato - chiude la missiva Giuseppe Aprile - gli amici parlano di lui come un giovane disponibile, gioioso, pieno di vita e solare».

Fonte: corrieredelveneto.corriere.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 01/01/2022, 17:59

Resta grave la bambina ferita nell’incidente di Torrevecchia Pia

Le condizioni della bimba di sette anni, ferita nell’incidente stradale avvenuto martedì pomeriggio a Torrevecchia Pia, restano molto gravi. La piccola, che abita ad Albuzzano con la famiglia, è sempre ricoverata nel reparto Rianimazione del San Matteo dove i medici stanno cercando di salvarla. Le fratture al volto purtroppo sono gravi e, nei prossimi mesi, la bimba dovrà essere sottoposta a delicati interventi chirurgici maxillo-facciali.


Purtroppo gli impatti contro sedili e cruscotto all’interno dell’auto e forse anche all’esterno hanno provocato traumi gravi. La picco, da una prima ricostruzione, sembra fosse seduta sul sedile posteriore ma senza le cinture di sicurezza allacciate. E così ha battuto diverse volte la faccia e la testa. Secondo una prima versione dell’incidente, sarebbe stata anche sbalzata all’esterno della Passat ma c’è anche l’ipotesi che la piccola sia rimasta all’interno e sia stata estratta dal padre 35 enne che era alla guida. L’uomo e l’altro figlio, un bimbo di nove mesi legato al seggiolino con la cintura, non sono gravi.

Fonte: laprovinciapavese.gelocal.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 17/01/2022, 14:37

Schianto alla rotatoria, muore 37enne di Montelabbate

Tragico schianto nella notte sulla Montelabbatese all'altezza della rotatoria di Montelabbate. Deceduto un 37enne del posto.

Per cause in corso di accertamento, verso le ore 4.40, una Lancia Ypsilon si è schiantata alla rotonda di Montelabbate. L'auto condotta da un 37enne di Montelabbate stava procedendo in direzione Pesaro quando ha impattato ad alta velocità sul guard rail in legno posto a lato della carreggiata.

L'impatto è stato violentissimo, il 37enne, privo di cinture di sicurezza, non ha avuto scampo ed è morto sul colpo.

I soccorritori del 118 hanno estratto il corpo senza vita dall'auto. Sul posto anche i carabinieri e i vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza la vettura.

Fonte: viverepesaro.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 14/02/2022, 11:08

Incidente stradale mortale automobilista condannato

Lo scontro frontale sulla Olbia-Tempio era costato la via a un assistente sociale Otto mesi la pena decisa dal giudice, la vittima non aveva la cintura di sicurezza

TEMPIO. Roberto Musu era morto sul colpo dopo lo schianto con una Polo. Stava rientrando a casa a bordo della sua Ford Fiesta dopo una giornata di lavoro al dormitorio di via Canova, a Olbia. Era la sera del 25 novembre 2017. Teatro dello scontro frontale, la provinciale Olbia Tempio, a circa un chilometro dal bivio per la strada di Monte Pino. Un impatto terribile. Fatale per l’assistente sociale tempiese (aveva 39 anni). A oltre quattro anni da quella tragedia è stato condannato ieri Marco Grosso, 38 anni di Olbia. Otto mesi, pena sospesa e 10mila euro di provvisionale, la pena decisa dal giudice Marcella Pinna. Una pena inferiore a quella richiesta dal pubblico ministero Gianmarco Vargiu che aveva sollecitato una condanna a un anno e 4 mesi di reclusione ritenendo l’imputato l’unico responsabile dell’incidente mortale. Richiesta a cui si è associata l’avvocato di parte civile Cinzia Tirozzi che rappresenta i familiari della vittima e che, a sua volta, ha ricondotto tuta la responsabilità al conducente della Polo. Ma il giudice Marcella Pinna ha riconosciuto la corresponsabilità da parte della vittima. Che viaggiava senza cinture di sicurezza, come accertato dai rilievi eseguiti dai carabinieri di Tempio.

Secondo la ricostruzione della dinamica, a causare l’incidente stradale era stata un’invasione di corsia da parte della Polo. Grosso che viaggiava in direzione di Olbia, nell’affrontare una curva a destra, avrebbe scavalcato la linea continua di mezzeria invadendo la corsia opposta, andando a scontrarsi con la Ford Fiesta dell’assistente sociale che procedeva nel senso opposto di marcia. Dai rilievi era emerso che la vittima non indossava le cinture di sicurezza. Un elemento, questo, a lungo dibattuto nelle perizie di parte insieme all’ipotesi, sollevata dai difensori di Grosso, gli avvocati Giovanni Azzena e Sergio Porcu, che l’imputato potesse essere stato abbagliato dai fari dell’auto della vittima. Ieri i difensori hanno chiesto al giudice che il tribunale disponesse una perizia per valutare l’incidenza della condotta della vittima alla luce delle lesioni riportate, per capire cioè se Musu sarebbe morto lo stesso se avesse indossato le cinture di sicurezza. Richiesta rigettata.

L’incidente mortale era avvenuto intorno alle 19. Finito il suo turno di lavoro, l’assistente sociale si era messo in macchina per rientrare a casa. Quando arrivarono i soccorsi il suo cuore aveva già smesso di battere. La sua morte aveva destato grande commozione a Tempio e a Olbia, dove era molto conosciuto anche per il suo impegno sociale.


Fonte: lanuovasardegna.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 14/02/2022, 11:10

Un’altra tragedia sulla strada: muore a 38 anni nello scontro tra due auto alla Crocera di Barge

Paolo Tuninetti, 38 anni, che abitava a Revello, è morto questa sera (venerdì 11 febbraio) in un incidente sull’ex statale 589 all’altezza della Crocera di Barge in direzione di Cavour, dove due auto si sono scontrate frontalmente in un rettilineo. Il trentottenne, che era alla guida di una Mercedes, è deceduto sul colpo. Ferito in modo non grave un altro automobilista che viaggiava su una Ford Courier.

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Dall’inizio dell’anno sono già due le vittime cuneesi in incidenti sulla strada. Venerdì 21 gennaio poche ore dopo un incidente sulla A21 nell’Alessandrino ha perso la vita Matteo Cane, 20 anni, che abitava a Magliano Alfieri. Il giovane stava viaggiando come passeggero su un furgone sul tratto dell’autostrada che da Felizzano, nell’Alessandrino, porta ad Asti Ovest, quando verso mezzanotte il mezzo ha tamponato uno spargisale. Matteo Cane è stato soccorso dall’équipe del 118 e dalla Croce Verde, e trasportato all’ospedale di Alessandria, ma non ce l’ha fatta: è morto a poche ore dall’incidente. Il giovane, tecnico esperto di montaggio di luci, servizi audio e video, stava tornando a casa con un collega dopo una serata di lavoro nella zona di Milano. Le altre due persone coinvolte nell’incidente hanno riportato ferite lievi.

Nel 2021 erano state 48 le vittime: 36 morti in auto, 5 pedoni, 4 motociclisti e 3 ciclisti. Il mese più «nero» luglio, con 11 morti, seguito da maggio con 8 e agosto con 6. Tra le cause principali: la distrazione nel rispondere magari al cellulare, l’alta velocità, le alterazioni psicofisiche, il mancato allacciamento delle cinture di sicurezza. Nel 2020, anno segnato dalla pandemia che aveva imposto una drastica limitazione degli spostamenti, le vittime della strada in provincia erano state 38.

Fonte: lastampa.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 17/03/2022, 20:14

Perde il controllo dell’auto muore un 60enne di Siddi

Laconi, incidente lungo la Centrale Sarda. La vittima è Alessandro Spiga Il guidatore è stato sbalzato fuori dall’abitacolo. Il paese è in lutto

La morte corre sulla strada statale 126. Si porta via Alessandro Spiga, agente di commercio di 60 anni di Siddi, fa piombare nel dramma una famiglia e una comunità. A casa, nel suo paese, lo aspettavano la moglie e i due figli. A casa non arriverà mai, perché su quella lingua d’asfalto Alessandro Spiga ha perso il controllo della sua auto ed è finito fuori strada. La sua Volkswagen si sarebbe ribaltata e l’automobilista, che viaggiava da solo, è stato sbalzato fuori dall’abitacolo. È morto così, subito dopo l’ora di pranzo quando probabilmente stava finendo il suo giro di lavoro e stava prendendo la strada del rientro.

In quel continuo di curve, intervallate da pochi rettilinei, nel tratto già in provincia di Oristano che da Meana Sardo conduce a Laconi, non c’era molto traffico. Anzi, nessuno avrebbe assistito all’incidente, ma qualche attimo più tardi, un automobilista ha notato la macchina fuori strada. Si è fermato per dare un’occhiata e subito ha capito. Ha visto il corpo sul terreno e ha chiesto i soccorsi rendendosi conto che la situazione era molto seria o irrecuperabile.

La corsa dell’ambulanza del 118, lungo quei chilometri di quella che per tutti è la Centrale Sarda nei pressi del bivio con la strada statale 52 bis, è stata inutile: Alessandro Spiga era già morto. Il resto è fatto dal lavoro dei vigili del fuoco del comando di Mandas, chiamati per ripulire la carreggiata dai detriti e recuperare l’auto, e da quello dei carabinieri della Compagnia di Isili che hanno avviato gli accertamenti per cercare di capire come sia potuto accadere che il guidatore sia stato sbalzato fuori dall’abitacolo. Si sospetta che la cintura di sicurezza potesse essere male allacciata, ma tutto è ovviamente rimandato all’esito delle indagini. Ciò che invece non poteva essere rimandato è stato il momento con le eomozioni più forti, quello della comunicazione ai familiari della tragedia che li aveva appena colpiti portandogli via il loro caro.

Pochi minuti più tardi, tutto il paese è piombato nello sconforto. Il ritratto del sindaco Marco Pisanu dell’amico Alessandro Spiga dice tutto: «Era una persona molto stimata e stavolta non è certo una frase di circostanza. Tutti a Siddi, ma non solo a Siddi, sanno quanto Alessandro Spiga abbia dato alla comunità, quanto si sia speso per essa. Era sempre attivo e presente in ogni iniziativa. Se c’era da dare una mano e rendersi utile per gli altri, era sempre in prima fila. Perdiamo un compaesano di valore, perdiamo un amico».

La salma è già stata restituita ai familiari che ora si apprestano, assieme a tutto il paese, a dargli l’ultimo saluto col pensiero ancora rivolto a quei chilometri che separavano Alessandro Spiga dal ritorno a casa, con la mente su quell’attimo fatale in una strada che gli era capitato di percorrere tantissime volte per lavoro. La conosceva bene, ma qualcosa, ieri pomeriggio, l’ha tradito.

Fonte: lanuovasardegna.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 27/04/2022, 15:55

Tragico schianto di ritorno dalla serata in discoteca: morta una 23enne, feriti tre amici

L'incidente alle 5.40 lungo la Pontebbana a Spresiano, prima del Ponte della Priula. La vittima era una passeggera del mezzo, Samira Fakihi. Non in pericolo di vita due ragazzi e una ragazza che si trovavano con lei.

Terribile schianto all'alba di oggi, 25 aprile, a Spresiano lungo la Pontebbana, poco prima del Ponte della Priula. Un'auto, una Volkswagen Polo, su cui viaggiavano quattro giovani che stavano rincasando dopo una serata trascorsa insieme in discoteca a Jesolo, è uscita di strada ed è andata a schiantarsi contro un platano a bordo strada, non distante dallo stabilimento della Fassa Bortolo, dopo aver abbattuto alcuni paletti. Il mezzo procedeva in direzione di Conegliano. Una passeggera del veicolo, Samira Fakihi, una ragazza 23enne nata a Conegliano, residente a Mareno di Piave ma di origini marocchine, ha perso la vita mentre sono rimasti feriti i tre ragazzi che si trovavano con lei a bordo del mezzo: una 23enne di Pieve di Soligo, F.J., che era seduta sui sedili posteriori del mezzo come la vittima, un 22enne guineano ma residente a Santa Lucia di Piave, T.M.A., e che era alla guida del veicolo e un 22enne R.W., di origini colombiane. Per tutti è scattato il ricovero al pronto soccorso dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso e a Conegliano: non sono in pericolo di vita. Quando i soccorritori del Suem 118 e dei vigili del fuoco di Treviso sono intervenuti sul posto non hanno potuto far molto per salvare la vita alla ragazza, morta a causa delle gravi lesioni riportate. Per gli accertamenti del caso sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Treviso che acquisiranno gli esiti delle analisi del sangue eseguite in ospedale sul guidatore. Si sospetta che la 23enne non indossasse le cinture di sicurezza: un fattore purtroppo decisivo nel tragico destino della ragazza.

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Samira viveva con la famiglia a Mareno di Piave, in un appartamento di via Conti Agosti: lascia i genitori (il padre Brahim è uno dei primi immigrati dal Marocco a Mareno), tre sorelle ed un fratello. La ragazza, dopo aver frequentato il centro di formazione professionale Don Bosco di Conegliano, aveva trovato lavoro come operaia in una fabbrica della zona. Era uscita di casa domenica sera, alle 21, quando gli amici sono venuti a prenderla: è stata l'ultima volta che i famigliari l'hanno vista in vita. «Stamattina è arrivata la polizia e ci ha detto cos'era successo: amava la musica, stavamo sempre insieme, siamo distrutti»: ha detto il fratello Zakaria.

Fonte: trevisotoday.it
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