Tratto da: Business on-line
I prezzi dei carburanti arrivano alle stelle o il prezzo del petrolio scende ma i costi della benzina restano alti: la crisi del caro carburanti sta colpendo senza remore ormai da mesi, le previsioni non promettono mai nulla di buono ma oggi una novità c’è.
Mentre pesano le riflessioni sull'ultima rilevazione relativa allo stato delle scorte di carburante negli Usa che la scorsa settimana si sono attestate ai massimi delle ultime 15 settimane a 217,1 milioni di barili, si pensa che la svolta possa chiamarsi Cina. Il Paese, dopo avere costituito riserve colossali di petrolio in vista dei Giochi olimpici, potrebbe, infatti, interrompere improvvisamente i propri acquisti a partire dal 25 agosto.
L'ipotesi è stata riportata dal quotidiano francese La Tribune e il mercato inizia a prendere seriamente in considerazione l’idea. In otto sedute, dai massimi assoluti toccati l'11 luglio scorso, ha perso ben 20 dollari. Una discesa che, secondo gli esperti, potrebbe riprendere se il minore appetito di energia cinese dovesse rivelarsi fondato.
E l’impatto sui prezzi potrebbe essere molto pesante. Gli acquisti di Gasolio e di diesel, con l'intento di evitare qualsiasi panne da energia durante le Olimpiadi, si sono moltiplicati nel frattempo addirittura di 29 volte. È quindi plausibile, secondo quanto riporta il quotidiano, che se la Cina dovesse bloccare improvvisamente i propri acquisti inizierebbe uno spettacolare contro-choc sull'energia e le materie prime in generale.
Autore: Marianna Quatraro
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