Da vomito...Ha causato la morte di dieci persone in più incidenti, gli è stata sospesa la patente nove volte ma è sempre riuscito a tornare al volante. L'ultima volta, vista l'impossibilità di ottenere subito il permesso, se l'è fatto rilasciare con un trucco dalla Repubblica Ceca. Poi ha ripetuto lo stesso copione: due settimane si è ubriacato e schiantato alla prima curva. La storia di Johann Eschgfäller, 51 anni, un padroncino di Santa Cristina in Val Gardena, incarna nel modo più tragico tutti i limiti della burocrazia italiana.
La catena di infrazioni e omicidi comincia il 2 agosto '94, quando Eschgfäller travolse con il suo camion una ciclista a Malnate in provincia di Varese. La donna morì sul colpo, ma dopo pochi mesi l'autista riuscì a riottenere la patente. Il 9 maggio 1995 alla guida del suo Tir centrò una corriera carica di pendolari e studenti sulla statale della Val Pusteria, tra Brunico e Bressanone. Eschgfäller stava parlando alla radio con un collega e riuscì a sterzare solo all'ultimo momento: il rimorchio squarciò il pullman.
Dalle lamiere vennero estratti sette corpi: tra le vittime anche due bambini, mentre altri due morirono qualche giorno più tardi in ospedale. Per quella strage i giudici lo condannarono a 20 mesi di reclusione e al ritiro della patente. Ovviamente non entrò in carcere. E beffa nella beffa, dopo qualche mese gli fu concesso di ripetere l'esame, perché la revoca non è mai definitiva.
Da allora ha collezionato sospensioni per guida in stato di ubriachezza: nel '99 per 30 giorni, nel 2000 per 60 giorni, nel 2002 per altri 60 giorni, due volte nel 2003, una da un mese nel 2004. Il 25 novembre dell'anno scorso finisce contro una pasticceria di Ortisei e assale i carabinieri: "Se avessi avuto una pistola vi avrei sparato". Patente stracciata? No, sospesa per 160 giorni. Ma lui con un trucco riesce a farsi dare un documento della Repubblica Ceca: a fine maggio viene sorpreso ancora una volta ubriaco sul camion. Il commento lo fa il procuratore capo di Bolzano, Cuno Tarfusser: "È uno scandalo, non ci sono altre parole".
A volte mi chiedo a che serve l'educazione stradale se poi la legge italiana permette tutto questo...