Sicurezza stradale: a che punto siamo?

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zanzara
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Sicurezza stradale: a che punto siamo?

Messaggio da zanzara » 06/11/2006, 15:12

…Dibattiti e Talk-show su embrioni e malati terminali (spesso non curati adeguatamente)… ma nessuno vuole salvare 8.000 adulti in piena salute che muoiono ogni anno sulle strade italiane.
…Anche le benedizioni hanno risultati deludenti, se non si passa ai fatti.
Oggi abbiamo i risultati di anni ed anni di:


1) mancanza di educazione alla sicurezza,

2) strade senza studi di ergonomia,

3) malaffare

Alberi: 150.000 vittime (dal 1950 ad oggi…sarebbero bastate delle siepi!!!)

Muri a spigolo (basterebbero degli smussi)

Lampioni e segnali metallici (basterebbero lampioni a muro e pali cedevoli o prefratturati!)

Guard-rail ghigliottina (1.000 morti all’anno e 3.000 amputati!).
Oggi è indispensabile chiarire:

1) quali e dove risultano effettivamente utili

2) quali e dove i rischi sono superiori ai vantaggi.

In Medicina (ad esempio per un farmaco) si studiano e si illustrano le “indicazioni” (quando, come e perché è indicato l’uso) e le controindicazioni (quando, come e perché ne è controindicato l’uso) cioè viene valutato il rapporto beneficio/rischio e quando il rischio è evidentemente alto (effetti collaterali), il farmaco viene ritirato dal commercio.

In Italia i guard rail che delimitano e spesso “limitano” restringendo ogni tratto di strada provinciale o statale, provocano circa 1.000 vittime ogni anno e 3.000 invalidi permanenti.

In tutti gli altri Paesi d’Europa da circa 10 anni viene fatta una valutazione del “Risk-management” e dell’ “Error management” per cui già da anni si costruiscono strade seguendo il principio della “Riserva di Sicurezza” (Un principio seguito da 50 anni in Aeronautica e da 30 anni nel motociclismo professionistico che ha permesso di ridurre fino a 30 volte le vittime). Un principio che con la nostra Associazione divulghiamo da anni e ne spieghiamo la utilità sia per chi guida sia per chi costruisce strade).

In G.B. e nel Nord Europa sintetizzano questo principio in “Forgiving Roads” ovvero la costruzione di strade che prevedono un errore umano e tendono a perdonarlo con danni limitati, in Italia oggi si costruiscono ancora “NO FORGIVING ROADS” ( nella nostra associazione divulghiamo il principio necessario:”FORGIVING DRIVE ON FORGIVING ROADS”). Anche gli inesperti ormai sanno che la soluzione più ergonomia e più economica al margine della strada è uno spazio di fuga che permetta una decelerazione graduale (sia per un autoveicolo che a maggior ragione per un motociclista che cade). Un principio conosciuto solo dai professionisti: non è la velocità che uccide ma l’ impatto contro un ostacolo, infatti fanno più vittime i montanti dei guard-rail a 50 km/h che i campi a 150 km/h.Per la stessa incoscienza gli alberi hanno provocato dal 1950 ad oggi circa 150.000 vittime. Oggi la stessa incoscienza in ergonomia, talvolta aggravata dalla avidità, provoca un numero di vittime evitabili che fa vergognare ogni persona civile e non ipocrita; si discute sulla correttezza morale della interruzione di gravidanza, o sulla indicazione alla eutanasia e nessuno fa niente (oltre che parole) per salvare 5.000 giovani “salvabili”. Strade senza studi di ergonomia: i guard-rail che vengono installati oggi (i tripla onda) sono addirittura più pericolosi di quelli di 50 anni fae quello che è peggio vengono disposti, senza alcun criterio di sicurezza, aumentando di fatto i rischi (anche a causa di come e di dove vengono disposti) infatti troppo frequentemente si comportano: 1) per il motociclista che cade come ghigliottine, 2) per l’automobilista come “arieti” e come “gabbie” impedendo una salutare fuoriuscita nel campo per evitare uno scontro frontale: statisticamente è molto meno pericolosA la fuoriuscita anche con dislivelli di 4-5 metri rispetto ad uno scontro frontale tra due veicoli che viaggiano ad 80 km/h (velocità di impatto 160 km/h.

. …Ma allora chi ci guadagna?

Dott. Marco Guidarini

Medico Chirurgo Traumatologo

Presidente A.M.I.

(www.motociclisti-incolumi.com)
Cell.328-3074089



Per qualsiasi informazione, dubbio o altro oltre al Dott. Guidarini potete tranquillamente rivolgervi a me in qualsiasi momento: Michele Vacca (Responsabile AMI per la Sardegna) cell. 347/8252246 e-mail michele.vacca@email.it
IL FUMO NUOCE ALLA SALUTE
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Messaggio da sicurdany » 06/11/2006, 23:00

Potevi andare a Verona a cercare di aprire le menti di tutti gli "scienziati" nostrani lì riuniti x parlare appunto di SICUREZZA STRADALE... Speriamo ke qualke straniero ci sia riuscito... :-[

Cmq, bel topic... :wink: :ok

pacotom
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Messaggio da pacotom » 30/11/2006, 12:42

Ogni tanto guardo il punto della situazione:

Immagine

(fonte Istat)
Aggiungiamo anche il 2005 (i dati del 2006 li avremo l'anno venturo):
2005...............225.078................5.426.....................313.727
(fonte: la Repubblica, anzi, riporto l'articolo:

Incidenti stradali in calo nel 2005 - Nuova indagine Aci Istat

Calano gli incidenti stradali, prosegue l'effetto positivo della patente a punti. E' quanto emerge dai primi dati ACI-Istat sui sinistri in auto del 2005.
L'anno passato infatti ha visto una diminuzione dell'1,8 per cento rispetto al 2004 del numero degli incidenti (225.078), con una conseguente riduzione anche del numero dei morti (5.426, meno 4,7%) e dei feriti (313.727, meno 2,7%).
Diminuiscono soprattutto gli incidenti mortali: 4.918 nel 2005 rispetto ai 5.082 dell'anno precedente, 266 le vite risparmiate. Resta, tuttavia, lontano l'obiettivo fissato dall'Unione Europea che prevede la riduzione del 50% dei morti entro il 2010: per raggiungere questo risultato l'Italia non dovrebbe superare i 3.100 morti per incidenti stradali annui, ciò equivale ad una riduzione ogni anno di circa il 9%.
Nonostante il miglioramento il bilancio resta, comunque, pesante: 617 incidenti nel "giorno medio", con 15 morti e 860 feriti; luglio il mese in cui si muore di più (19 morti al giorno); domenica il giorno nero con 1.014 decessi, pari al 19% del totale. Tra le 17 e le 19 l'orario più a rischio, anche se la notte (dalle 22 alle 6 del mattino) è il periodo con il più alto tasso di mortalità (doppio rispetto al giorno).
Sulle strade urbane il maggior numero di incidenti (76,6%), con il 44,5% di morti. Al contrario, sulle autostrade il 6,3% degli incidenti con il 10,7% dei morti.
Il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata le principali cause (oltre il 50%). I giovani sono ancora i più colpiti: tra i 25 e i 29 anni si registrano 637 morti e 41.230 feriti, se consideriamo, poi, la classe d'età 16/29, allora, si contano 1.636 morti (il 30% del totale) e 109.361 feriti (pari al 35% del totale).
(27 novembre 2006)

Ognuno può trarre le sue conclusioni: una volta si sbatteva di meno, ma si moriva di più, poi morti in aumento fino al 2002, poi in calo dal 2003 (patente a punti e giro di vite su casco e cinture), poi affievolimento dell'effetto e nuovo aumento dei sinistri, ma morti ancora in calo (auto sempre più sicure?).
Di certo zanzara ha ragione quando pone l'accento sulla pericolosità delle infrastrutture, di certo troppa gente non ha la più pallida idea di cosa succede ad un veicolo che va a sbattere, di certo molta gente si dovrebbe dare una calmata e magari bere di meno...

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Messaggio da Fustino83 » 01/12/2006, 11:19

E visto che la gente non lo capisce da sola sarebbe il caso di farglielo capire con le cattive, introdurrei l'arresto ad esempio per i superamenti di velocità oltre i 40 km/h e toglierei le patenti definitivamente a chi fà troppe ca**ate, come il camionista a cui hanno ritirato la patente 9 volte di cui hanno parlato giusto ieri al telegiornale, nel frattempo che gli ritiravano la patente 9 volte lui ha ammazzato 9 persone. Mi fà inca**are più chi non gli ha tolto la patente che lui che è l'esecutore materiale. :grr :grr
Forse è meglio finirla di fare i garantisti e cominciare a prevenire e a "spezzare le gambe" a chi mette a rischio la vita di terzi.
Salud - Daniele

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Messaggio da Nostromo » 01/12/2006, 20:04

L'ho letta sul giornale la storia di quel camionista altoatesino, sono talmente sconfortato che non mi va nemmeno più di incazzarmi.
Il giorno che capiranno che le strade vanno controllate e chi ammazza sulle strade per colpa evidente e magari pure reiterata DEVE ANDARE IN GALERA, sarà un gran giorno per tutti.

Fino ad allora sperate solo che la roulette russa degli incidenti mortali causati da criminali impuniti non coinvolga voi e i vostri cari.


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Messaggio da marko » 02/12/2006, 16:50

Se non ricordo male in Francia chi fa un'infrazione del codice (parliamo di cose ovviamente gravi...) viene proprio schedato...

chi continua viene arrestato...
però a onor del vero anche in Francia si muore con gli incidenti stradali....
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Messaggio da SicurAUTO » 03/12/2006, 11:19

Complimenti zanzara, ottimo topic e ottima riflessione...

Il problema però è uno... siamo sempre gli stessi a parlare di sicurezza stradale ma chi sta a Roma se ne frega.


Anche se Lunardi il suo buon lavoro lo stava facendo...

Voglio vedere che farà l'attuale ministro... :x
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