Torniamo agli incentivi

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Marcello1986
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Torniamo agli incentivi

Messaggio da Marcello1986 » 05/04/2013, 13:28

Alla luce dei dati (drammatici) provenienti dal settore auto - settore inteso in senso lato comprensivo cioè delle flotte aziendali, del mercato del nuovo e dell'usato - l'unica soluzione per superare il "guado" è il ritorno agli incentivi, volano per salvaguardare l'occupazione nel settore e per ripristinare la produzione industriale. In merito c'è un silenzio assordante delle istituzioni e degli operatori, Marchionne stesso si è voluto sottrarre a questa "pratica" chiudendo però tutte le fabbriche considerate improduttive. Personalmente sono contrario ad un interventismo esasperato nell'economia, in questo momento però non c'è altra soluzione se non quella di dare una "boccata di ossigeno" in un settore ormai asfittico, monopolizzato da sei grandi operatori che escludono così i piccoli produttori di auto cioè i carrozzieri di una volta (Pininfarina, Bertone, De Tomaso) ormai fagocitati dalla tempesta dei mercati e dalla crisi.
L'investimento negli incentivi non solo è utile, ma pure a costo zero, traducendosi tra l'altro in un prestito ripagato in termini di maggior gettito IVA e di ulteriori tasse e imposte gravanti sull'auto. Stesso discorso è valevole per l'aumento della tassazione sulla benzina. Quest'ultima infatti ha dato immediata linfa alle casse dello Stato (nel breve periodo), ritorcendosi con un effetto boomerang sul lungo periodo: a fronte di una maggiore tassazione, gli italiani hanno consumato meno (banali leggi dell'economia). Risultato: questa estate la controllata dello Stato Eni fa ripartire i consumi con lo sconto nei week-end, facendo ritornare in utile la "campagna economica del Governo".
Basta un minimo di lungimiranza in periodo di crisi.
Molti reputano dannoso un intervento massivo dello Stato nell'economia, in realtà nei periodi di stagnazione economica è l'unica via per arrestare il procedimento di deindustrializzazione in corso in tutti i settori, in particolare nell'automotive, ramo particolarmente sensibile alle dinamiche negative che si instaurano nei sistemi economici.

P.S. Ripristinerei gli incentivi in tutti i settori come nel 2008, in particolare nel settore nautico, mobiliare, elettrodomestici ecc, e in genere tutti i settori dove le aziende italiane sono leader.


Sievert879
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Re: Torniamo agli incentivi

Messaggio da Sievert879 » 20/04/2013, 13:50

io sono d'accordo, gli incentivi sono spesso uno dei motivi principali che spingono la gente a investire, in molti settori, non solo nell'auto. è uno stimolo

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Re: Torniamo agli incentivi

Messaggio da ciccio1987 » 20/04/2013, 14:45

E' uno stimolo che porta poi allo scatafascio del mercato negli anni successivi in cui gli incentivi vengono eliminati, come sta accadendo nel mondo dell'auto, quindi dal mio punto di vista sono INUTILI.
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Re: Torniamo agli incentivi

Messaggio da Massy » 21/04/2013, 22:16

Premesso che anche io son contrario agli incentivi, dire che lo scatafascio del mondo delle auto sia dovuto al fatto che negli anni scorsi ci siano stati incentivi è completamente fuorviante.

Il mercato è allo stremo per:
- crisi di liquidità estrema
- politiche sul mondo delle auto allucinante

Gli incentivi, in questo caso, peseranno si e no per lo 0.5% :)

Sono comunque d'accordo sul discorso di fondo: incentivare l'acquisto con politiche fiscali e/o peggio, con soldi gettati a pioggia serve solo a drogare il mercato, facendo perdere l'autoregolamentazione che lo sostiene. E questo vale per le auto, per i pannelli solari e per qualunque altro bene e/o servizio, secondo me.
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Quando inizierò a capire che sbaglio più di quanto possa immaginare starò meglio.

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Re: Torniamo agli incentivi

Messaggio da SicurAUTO » 22/04/2013, 11:23

Occhio, da più parti gli esperti del settore riconoscono che buona parte del disastro attuale è dovuto all'eccessivo uso degli incentivi che è stato fatto negli anni passati.

Il mercato è stato DROGATO, si sono costruite troppe concessionarie, spesso enormi e con costi di gestione alle stesse. Prima tutto funzionava perchè eravamo sopra i 2.000.000 di veicoli all'anno. Oggi siamo a quota 1,3 MLN, quasi ogni giorno una concessionaria in giro per l'Italia chiude.

Mettiamoci che tutto questo coincide con una delle crisi peggiori del secolo, beh il risultato è che senza interventi strutturali (tasse, accise, RC, pedaggi, etc.) l'uso dell'auto sarà sempre minore e quindi incentivarne la sostituzione, oltre a non dare i risultati sperati, sarebbe solo un ulteriore "accanimento terapeutico"...
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Re: Torniamo agli incentivi

Messaggio da Marcello1986 » 22/04/2013, 13:15

Senza incentivi quali sono le alternative? La situazione è sotto gli occhi di tutti: il mercato sta arrivando ad un punto di non ritorno, superato il quale non ci saranno leve capaci di normalizzare la situazione. Al di là della condivisione in via di principio, parliamo di provvedimenti tampone per far fronte al tracollo delle Pmi, nella fattispecie quelle coinvolte nella fornitura alle grandi aziende automobilistiche.

Chi governa questo paese deve dare priorità alle imprese per fare ripartire l'unico motore che genera sviluppo, diversamente non ci sarà altra via alla decrescita INfelice. Ecco perché parlo di interventi e di misure coinvolgenti i settori principali della nostra economia, e tra questi rientra indubbiamente il manifatturiero del comparto automotive.
Non metto in dubbio che l'interventismo possa generare sul lungo periodo una dipendenza che falsa il mercato - generando negli acquirenti un consumo subordinato alla riproposizione ciclica degli incentivi, ovvero squilibrando tutto il mercato attraverso un'allocazione settoriale delle risorse- ma sono rischi che devono essere valutati bilanciandoli con gli effetti dell'inerzia: il mercato auto crolla e le aziende chiudono.

La leva principale è l'incentivo, ma questo deve essere sorretto e accompagnato da misure strutturali che coinvolgono le assicurazioni e il sistema tributario (con particolare riguardo alla normativa sulle flotte aziendali). Le ultime leggi di riforma disciplinanti la normativa RCA hanno abbattuto il numero di sinistri e le truffe – per fortuna è finito il tempo del colpo di frusta facile infatti il danno oggi è liquidato solo se emerge da un esame strumentale obiettivo- ma contestualmente quelle stesse leggi non hanno impedito la crescita senza limiti dei premi penalizzando il potere d'acquisto delle famiglie. Stesso discorso per le accise e le altre imposte gravanti sui carburanti, le più alte in Europa e non più giustificate dagli eventi che le hanno originate (guerre, alluvioni, terremoti ecc..).

Detto questo ripropongo la domanda che ho fatto in apertura e aggiungo un'ultima considerazione:
gli automobilisti italiani e in genere tutti i consumatori del Belpaese soffrono di una patologia sconosciuta in altre realtà e comunemente chiamata esterofilia spinta, un male che associato al dilagare del made in Cina ha ridotto le potenzialità di una delle principali economie europee e mondiali. La qualità delle auto italiane non si può mettere in discussione, quindi l'arrivo di Marchionne ha eliminato il principale fra gli “alibi” avanzati dagli esterofili, ergo si deve fare un'opera di rieducazione al consumo anche attraverso i mass-media, troppe volte colpevoli di denigrare le auto italiane.
Chi compra Fiat aiuta l'industria nazionale e gli operai italiani... :ok

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Re: Torniamo agli incentivi

Messaggio da ottobre_rosso » 22/04/2013, 14:59

Marcello1986 ha scritto:gli automobilisti italiani e in genere tutti i consumatori del Belpaese soffrono di una patologia sconosciuta in altre realtà e comunemente chiamata esterofilia spinta
Forse una volta era così, ma oggi come oggi direi che l'italiano medio soffre di quella che si chiama "c'è crisi, mia moglie forse verrà messa in cassa integrazione: cazzarola, se proprio devo acquistare qualcosa prendo quella che costa poco". E questo vale tanto per l'automotive quanto per qualsiasi altro bene di consumo: dal giocattolo per il figlio all'utensile per il fai-da-te. E' inutile girarci attorno: se l'italiano medio si trova nella situazione di dover cambiar auto e non poter aspettare incentivi, sconti, rottamazioni, etc..., gira di concessionaria in concessionaria finchè non trova l'offerta più vantaggiosa economicamente per lui, fregandosene del "eh, ma cavolo, perchè devo dare soldi agli orientali? preferisco spendere qualcosa in più ma lasciarli in Italia"
Quando passi davanti ad un ospedale vedi solo finestre ma non immagini quanti sognatori ci sono dietro il vetro

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Re: Torniamo agli incentivi

Messaggio da Marcello1986 » 23/04/2013, 0:39

Però anche questo è un mito da sfatare: concordo solo se parliamo di un listino del nuovo riguardante le city-car del gruppo di Torino – quindi Lancia Y, Fiat 500, e Fiat Panda – mentre ritengo concorrenziali tutti gli altri modelli, a partire dalla Punto fino alla Lancia Thema (aprirò un thread su quest'auto che gli italiani non hanno capito, purtroppo). La Panda è cara per essere un'auto destinata alle famiglie che vogliono un mezzo senza troppe pretese, e il prezzo non è giustificato nemmeno dagli optional che appunto rimangono tali anche nelle versioni più accessoriate, e questo a differenza delle coreane o giapponesi che offrono allestimenti F.O a partire dalle entry level.

Al netto degli sconti della casa e del concessionario, una Punto si porta via con 11.000/12.000 euro, prezzo che aumenta di altri 2.000 euro in media negli allestimenti intermedi con l'ottimo Mtj.
Stesso discorso per la Bravo, in linea con le francesi e molto al di sotto delle tedesche, anche se rispetto a queste ultime sconta l'anzianità del progetto. Una Bravo costa quanto una coreana di pari segmento e si svaluta pure meno.

Chi cerca la convenienza può sempre puntare sul semestrale di origine aziendale o sulle Km0, la Fiat ha inondato il mercato secondario per via degli accordi con le società di autonoleggio ergo l'acquisto di queste favorisce comunque il gruppo italiano.
Questo discorso vale fino a quando parliamo di convenienza - e ripeto non ci sono motivi per non scegliere un prodotto italiano- perché poi il Lingotto ha fatto errori madornali, tipo il non piazzarsi nel nuovo segmento delle crossover di piccole dimensioni o quello di ridurre l'Alfa ad un marchio con tre soli modelli.....alcuni pensionati con troppa fretta visto che con un profondo restyling potevano dare del filo da torcere alla concorrenza: parlo dell'Alfa 159 berlina e sportwagon..

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Re: Torniamo agli incentivi

Messaggio da Kunta Kinte » 24/04/2013, 14:56

Che la fiat non sia cara è una balla..........ho dovuto cambiare auto per fine vita della precedente. Era il 2009 e la crisi iniziava a farsi sentire.

Girate molte concessionarie......per una punto BASE volevano 10 mila euro aria condizionata a parte (700.euro) FORSE c'era compresa la radio....... ma non ricordo.

Ho chiesto se c'era la versione gas o metano...... son caduti dalle nuvole. :testata :testata

Alla fine ho preso una Hyunday a gpl..... con radio, aria condizionata, freni a disco sulle 4 ruote, airbag compreso passeggero, antinebbia, spazzola tergivetro posteriore (sembra una scemenza ma non tutte le auto ne sono provviste!) radio sedile lato guida regolabile a 8500 euro!! con TRE anni di garanzia e km illimitati.

Come dicono da me "chi mi da da mangiare, lo chiamo Babbo".
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meglio fare una multa in meno che farne una sbagliata L.Ciccola

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Re: Torniamo agli incentivi

Messaggio da Marcello1986 » 24/04/2013, 21:10

Ecco perché stiamo affondando....negli altri paesi si privilegiano i prodotti nazionali, agli italiani manca invece un minimo di orgoglio. Che macchina è? Una i10? Una Picanto? Allora fai una bella cosa, apri il listino dell'usato e vedi la valutazione del tuo modello rapportata ad una Fiat di pari segmento: quello che risparmi in sede di acquisto lo perdi quando cedi l'auto, e in ogni caso ho premesso che nei segmenti di accesso la Fiat sconta il fattore prezzo che favorisce giocoforza la concorrenza.

Ah, ragionando sulla scorta del "chi mi fa mangiare lo chiamo Babbo" abbiamo fatto fallire le nostre aziende favorendo i cinesi...in sintesi: i cinesi mangiano e gli italiani stanno a guardare.
La Francia voleva introdurre delle barriere in Ue per contingentare l'ingresso delle auto coreane...direi che è una proposta ragionevole.


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