[Osservatorio Cinture] Morti o feriti perchè senza cinture

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Messaggio da ottobre_rosso » 03/07/2023, 9:04

Terribile incidente, figlia alla guida si schianta contro un palo: morta la madre

L’incidente giovedì notte sul viale Adua. Lilia Corsini, 88 anni, è deceduta in ospedale. La figlia è in terapia intensiva. Estratte dai vigili del fuoco

Hanno visto la macchina sbandare, uno zig zag, poi virare tutta a destra, finendo prima su un palo della segnaletica stradale, per poi ribaltarsi sul fianco per finire la sua corsa al centro della strada. Dentro, incastrate nelle lamiere, c’erano le due donne: la figlia che era alla guida e la madre, 88 anni, Lilia Corsini, che ha riportato le ferite più gravi, ed è morta poco dopo nell’ospedale San Jacopo. Il terribile incidente è avvenuto intorno alle 23,30 di giovedì notte sul viale Adua, all’altezza della gelateria Bibot, dopo la Farmacia Comunale.

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Sul posto, sono stati subito chiamati i soccorsi: due ambulanze della Croce Verde, una di Pistoia e una di Chiazzano, insieme all’automedica del 118 e i vigili del fuoco. Sono stati i pompieri ad estrarre, operazione delicata, le due donne rimaste incastrate nelle lamiere. La macchina infatti, dopo il colpo, si era ribaltata finendo sul lato del guidatore. L’anziana era sul sedile posteriore, probabilmente senza cintura di sicurezza, ed ha avuto il trauma più importante. All’arrivo dei soccorritori, entrambe le donne erano coscienti e aspettavano di poter essere liberate dalla macchina. Dopo l’intervento dei vigili del fuoco, le donne sono state visitate dal personale sanitario e subito spinalizzate, per essere trasferite al pronto soccorso. Ma le condizioni dell’anziana sono apparse da subito più gravi: all’arrivo in ospedale, la donna non ricordava di essere rimasta coinvolta in un incidente, e appariva confusa. I medici hanno fatto il possibile, ma per lei non c’è stato niente da fare: è deceduta poco dopo, per i traumi riportati nell’impatto, agli organi interni.

Fonte: lanazione.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 26/09/2023, 9:22

Incidente mortale a Farra di Soligo. Finisce fuori strada, Michele muore sul colpo a 46 anni. Viaggiava senza cinture di sicurezza

Incidente mortale a Farra di Soligo. Ieri sera, 21 settembre, a perdere la vita è stato un 46enne, Michele David di Miane che con la sua Toyota Yaris è finito fuori strada mentre percorreva via Cavallotto, la strada che collega il centro abitato di Campea a quello Col San Martino.
Nello schianto non sono rimasti coinvolti altri veicoli. Via Cavallotto è infatti una strada collinare, piuttosto isolata e quindi non particolarmente frequentata, specialmente in orario serale e notturno.

L'incidente mortale
Correndo verso casa, l'auto sbanda e finisce fuori strada. Poi lo schianto fatale per Michele David, 46enne di Miane, che viaggiava senza cintura. Una dimenticanza che ha fatto la differenza tra la vita e la morte. L'uomo è deceduto sul colpo a poche centinaia di metri da casa. Originario di Venezia, si era trasferito da poco a Miane insieme al fratello e lavorava nel settore agricolo. L'ennesimo incidente mortale è avvenuto a pochi passi dalla casa della vittima.

La polstrada è in attesa degli esiti tossicologici sulla salma per capire se il conducente avesse assunto alcol o altre sostanze. La Toyota Yaris su cui viaggiava David scendeva da Guia verso via Canal Novo. Erano da poco passate le 9 di sera. In via Cavallotto il 46enne ha tirato dritto a un incrocio, schiantandosi contro un muretto di contenimento. Dopo la segnalazione ai soccorsi, sul posto sono giunti rapidamente l'ambulanza, la polizia stradale di Vittorio Veneto e i vigili del fuoco. Purtroppo, non c'è stato nulla da fare per l'automobilista. Michele si era da poco trasferito a Miane insieme al fratello e svolgeva attività nel settore agricolo.


La comunità rimane profondamente colpita dall'ennesimo concittadino perso in un incidente stradale e si unisce al cordoglio per Michele e la sua famiglia. La tragedia è infatti avvenuta solamente a sei giorni di distanza e a pochissimi chilometri da un altro incidente mortale, costato la vita a un giovane mianese. A scomparire prematuramente la notte del 16 settembre, il 25enne Ayoub Hatimi, di origini marocchine.

Fonte: https://ilgazzettino.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 09/10/2023, 8:39

Auto si schianta contro il monumento in piazza Garibaldi, 61enne morto a Napoli

Incidente mortale in piazza Garibaldi: un uomo ha perso il controllo dell’auto ed è finito contro il piedistallo del monumento; potrebbe essere stato ucciso da un malore.

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Potrebbe essere stato colto da un malore il 61enne che, alle prime ore di oggi, si è schiantato con l'auto contro il monumento a Garibaldi, a pochi passi dalla stazione centrale di Napoli. È intervenuta la Polizia Locale, all'arrivo dei soccorsi l'uomo era già deceduto. L'incidente è avvenuto poco prima delle 6; a quanto apprende Fanpage.it l'uomo, dipendente di una ditta di pulizie che ha appalti negli ospedali napoletani, stava andando al lavoro.

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successivi accertamenti, la sezione Infortunistica Stradale (guidata dal capitano Antonio Muriano). Secondo le ricostruzioni il 61enne avrebbe perso il controllo dell'automobile, una Ford Fiesta, che sarebbe quindi finita contro il piedistallo della statua. Al momento dell'impatto non indossava la cintura di sicurezza, il corpo è stato quindi proiettato in avanti e ha riportato un trauma cranico; per questo motivo la salma è stata sequestrata in vista dell'autopsia, che dovrà accertare se il decesso è riconducibile ad un malore fulminante, e se quindi l'uomo era già deceduto al momento dello scontro, o se è invece morto per le ferite riportate.

Fonte: fanpage.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 03/01/2024, 15:50

Portogruaro, strage dell'Immacolata: i due ventenni avevano bevuto e assunto sostanze stupefacenti

Lo schianto era costato la vita a tre persone. Esami tossicologici disposti dalla procura: non ci sono indagati

Non avevano agganciato le cinture di sicurezza e avevano bevuto alcolici e fumato sostanze psicotrope, probabilmente hashish e marijuana. È l’esito degli esami affidati al medico legale Antonello Cirnelli sui corpi dei tre giovani morti annegati nella notte tra il 7 e l’8 dicembre dopo una serata di festa tra amici. I tre ventenni, Altin Hoti, proprietario della Bmw serie 5, Egli Gjeci e Giulia Di Tillio avevano trascorso qualche ora a Portogruaro (Venezia) al bowling Arhena 5, poi si erano spostati in altri locali di Concordia Sagittaria e verso le 3 avevano deciso di rincasare. E proprio in quel momento è avvenuto lo schianto fatale, dopo la curva che porta al ponte sul Reghena di borgo Sant’Agnese: l’automobile viaggiava a velocità sostenuta ed è finita fuori strada, nel fiume. Sull’asfalto, nessun segno di frenata.

Il nodo dei risarcimenti
L’autopsia aveva subito accertato che i tre giovani sono morti per annegamento, ma la procura di Pordenone (pubblico ministero Federico Baldo) ha chiesto una perizia aggiuntiva per verificare la presenza, o meno, di sostanze alcoliche e di droga nel sangue dei tre. L’accertamento si è concluso e Cirnelli ne ha consegnato l’esito al pm che ora probabilmente si appresterà a chiudere un caso molto delicato (il fascicolo non ha indagati). Da sciogliere anche il nodo dei risarcimenti dell’assicurazione: andrà dunque valutato con attenzione l’esito della perizia. Le analisi hanno infatti rivelato che Hoti e Gjeci, quella notte, avevano bevuto alcolici e fumato hashish o marijuana. La ragazza, Giulia Di Tillio, è invece risultata negativa all’alcol, positiva di contro alle sostanze psicotrope.

Fonte: corrieredelveneto.corriere.it/
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Messaggio da ottobre_rosso » 05/01/2024, 15:38

Morto a 21 anni nello schianto con gli amici: chi era Giovanni e il dettaglio della cintura di sicurezza

I cinque giovani stavano andando in una località di montagna per concedersi qualche giorno sugli sci: il van su cui viaggiavano si è ribaltato, indaga la procura di Alessandria

SAN CASCIANO VAL DI PESA (FIRENZE). Si chiamava Giovanni Gallori, aveva 21 anni ed era residente a San Pancrazio, frazione del comune di San Casciano (Firenze), la vittima dello schianto stradale sull’autostrada A7 avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 3 gennaio al confine tra Liguria e Piemonte.

Giovanni stava viaggiando in compagnia di quattro amici, tutti di età compresa tra i 20 e i 24 anni, per concedersi qualche giorno sugli sci. Giovanni era seduto sul sedile posteriore e non avrebbe avuto la cintura di sicurezza allacciata.

Due dei ragazzi che viaggiavano con lui sono ricoverati all'ospedale San Martino di Genova, uno a Novi Ligure, e il quarto al Cto di Torino: i due feriti sono residenti a Poggibonsi. La polizia stradale, coordinata dal primo dirigente Paola Zappavigna, sta cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente, che ha visto il mezzo ribaltarsi in mezzo all'autostrada. Si sarebbe trattato dunque di un incidente autonomo. Le indagini sono in mano alla procura di Alessandria. Il pm di turno deciderà nelle prossime ore se disporre l'autopsia.

Fonte: iltirreno.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 28/06/2024, 17:01

Nell’incidente a Parabiago morirono due pazienti. Patteggia 13 mesi l’autista del pulmino

Il legale dell'uomo ha concordato la pena con il pm Nadia Calcaterra e ieri il giudice l'ha ratificata. A seguito dello schianto nel luglio 2023 morirono due persone che stava accompagnando

Ha patteggiato una pena a 13 mesi e 10 giorni l’autista della Nordsoccorso Legnano che l’11 luglio 2023
provocò la morte, a seguito delle gravi lesioni riportate, di due pazienti fragili che stava accompagnando in ospedale per la dialisi. L’accusa per lui era di omicidio stradale.

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I due passeggeri del pulmino Ducato morirono il 14 luglio e il 29 agosto a seguito delle ferite conseguenti all’incidente. Da quanto emerso, infatti, è stata accertata l’imperizia da parte del conducente che quel giorno non fece quanto in suo dovere per evitare sia l’impatto con la cancellata di una casa in viale Lombardia e un palo della luce, sia le conseguenze non imponendo ai passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza.

Fonte: legnanonews.com
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Messaggio da ottobre_rosso » 28/06/2024, 17:05

Guida ubriaca e si schianta: morti una 20enne e un bimbo di 16 mesi a Palermo

Ancora sangue sulle strade. Schianto mortale sulla Palermo-Sciacca. E a Padova sono morti in due incidenti una 19enne e un uomo di 44 anni


Un vero e proprio dramma si è verificato in Sicilia, sulla statale 624 Palermo-Sciacca. Intorno alle 3.45, al km 9+400 (altezza di Altofonte), si è verificato un gravissimo incidente che ha visto coinvolta una sola vettura, una Fiat Punto, su cui viaggiavano tre ragazze di origini marocchine e un bambino di 16 mesi. Stando a quanto riferito sino ad ora, l'auto sarebbe finita contro le barriere della strada con violenza, provocando il decesso di due dei quattro passeggeri. Nello schianto hanno perso la vita la 20enne Selma El Mouakit, e Abd Rahim Gharsallah, di soli 16 mesi. I due, che non avevano allacciate le cinture di sicurezza, sono stati sbalzati fuori dall'abitacolo a seguito dell'impatto. Inizialmente si era parlato di madre e figlio, ma a quanto pare il piccolo Abd Rahim era il figlio di un'altra delle ragazze, rimasta ferita.

Fonte: ilgiornale.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 09/07/2024, 8:07

Bimba morta in auto, i genitori sono indagati per omicidio stradale

La mamma della bambina teneva in braccio la figlia, senza che nessuna delle due indossasse la cintura di sicurezza, stando nel sedile accanto al guidatore

Sono entrambi indagati per omicidio stradale i genitori della piccola Aurora Brusa, morta all’età di tre anni, nella notte fra sabato e domenica, in un incidente stradale avvenuto a Villabate (Palermo).

I carabinieri hanno denunciato sia Rosario Brusa, che guidava la Volkswagen Polo finita contro un muro in una strada periferica, la via Giulio Natta, sia Cetty Guarino, la mamma della bambina, che teneva in braccio la figlia, senza che nessuna delle due indossasse la cintura di sicurezza, stando nel sedile accanto al guidatore. Nei riguardi del fabbro quarantenne che era alla guida ci sono una serie di circostanze ulteriori, tutte negative: oltre ad avere perso il controllo dell’auto in una curva stretta, aveva un tasso alcolemico superiore al consentito, era già stato privato della patente a causa di precedenti irregolarità e di un incidente da lui provocato e la sua Polo era priva di assicurazione.

L’imprudenza dell’uomo viene in parte addebitata anche alla moglie, che avrebbe commesso un’infrazione che purtroppo in molti casi non viene ancora percepita come tale, soprattutto per la pericolosità di circolare con i bambini non assicurati ai seggiolini, ma in braccio e nel sedile passeggero anteriore.

Fonte: sicilianews.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 30/11/2024, 21:46

Esce di strada mentre percorre una curva, 23enne ricoverato in coma

L’incidente è avvenuto lungo la provinciale 1 che collega Oristano a Torregrande. Il ragazzo non indossava la cintura di sicurezza


Oristano È sospeso tra la vita e la morte. I traumi sono stati notevoli tanto che la sorte del 23enne oristanese G.S. è appesa a un filo dopo l’incidente avvenuto nella tarda serata di ieri, domenica 24 novembre, lungo la strada provinciale 1 che collega Oristano a Torregrande. È lì, all’altezza di una delle curve che precedono il bivio per Solanas, frazione di Cabras, che la sua Fiat Punto è uscita di strada andandosi a schiantare contro un albero che si trova al bordo della carreggiata. Pochi attimi dopo l’incidente, una ragazza ha notato che al bordo della strada c’era una macchina praticamente distrutta. Si è fermata e si è avvicinata chiedendo se ci fosse qualcuno, poi si è affacciata per controllare dentro l’abitacolo e ha notato il passeggero immobile e incosciente che si trovava tra il sedile anteriore e quello posteriore. Pur essendo amici, non l’ha immediatamente riconosciuto sia perché era buio sia per la posizione che aveva assunto il corpo dopo l’uscita di strada e l’urto con l’albero in un punto in cui spessissimo si sono verificati altri gravissimi incidenti stradali.

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Non ha perso un secondo e ha chiesto soccorsi. Pochi istanti più tardi sono arrivati i vigili del fuoco, l’ambulanza della Sea per il servizio di 118 e una volante della polizia di Stato. Per prima cosa è stato necessario farsi largo tra le lamiere accartocciate, poi, con un’operazione non semplice è stato estratto il corpo del ragazzo che era inerme e non rispondeva ad alcuna sollecitazione. Si è capito subito che al momento dell’incidente non aveva le cinture di sicurezza e questo ha peggiorato l’effetto dello schianto, perché G.S. è stato sballottato all’interno dell’abitacolo. Una volta portato fuori, è stato immediatamente caricato sull’ambulanza che ha fatto la sua corsa in pochi minuti verso l’ospedale. Al pronto soccorso del San Martino di Oristano sono stati effettuati i primi controlli, ma i medici avevano capito immediatamente che le condizioni erano gravissime. Il giovane non ha ripreso conoscenza e, al termine dei primi esami clinici, si è preso atto del fatto che la situazione era disperata. A quel punto è stata presa la decisione di non tenerlo a Oristano, ma di disporre il trasferimento immediato all’ospedale Brotzu di Cagliari, dove G.S. è stato trasferito con l’elisoccorso dell’Areus attorno alle due del mattino di oggi, lunedì 25 novembre.


Da quel momento non ci sono stati più aggiornamenti significativi sulle sue condizioni, se non il fatto che sia ricoverato nel reparto di Rianimazione. Dal momento dello schianto il 23enne non ha più ripreso conoscenza e i traumi riportati sono serissimi, per cui la situazione resta disperata. Le prossime ore, come purtroppo avviene in questi casi, saranno decisive. L’amara realtà è che non resta che aspettare e sperare che si attenui l’effetto dei traumi e che i danni che hanno provocato non siano eccessivi.


Fonte. lanuovasardegna.it
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Messaggio da ottobre_rosso » 26/12/2024, 20:26

Cosenza, morte di Ilaria Mirabelli: le rivelazioni della perizia

Una domenica di fine agosto, un pranzo nel cuore della Sila e poi, lungo il tragitto di ritorno verso Cosenza, l’auto su cui viaggiano sbanda, urta contro un albero e si ribalta. Le fasi successive al sinistro stradale sono confuse, ma oggi la nebbia sembra essersi diradata...

Una domenica di fine agosto, un pranzo nel cuore della Sila e poi il ritorno in città. Mario Molinari e Ilaria Mirabelli stanno insieme da qualche tempo, la loro relazione è altalenante. Lungo il tragitto di ritorno dall’area di Lorica verso Cosenza, l’auto su cui viaggiano sbanda, urta contro un albero e si ribalta: la donna, 39enne, viene sbalzata fuori dall’abitacolo e muore; l’uomo rimane leggermente contuso. È il 25 agosto scorso. Le fasi successive al sinistro stradale sono confuse: l’allarme lanciato per i soccorsi fa giungere sul luogo della tragedia i carabinieri della stazione di San Giovanni in Fiore; l’ambulanza arriva ma solo per constatare il decesso della vittima. Molinari, visibilmente scosso, dichiara che alla guida del veicolo c’era Ilaria ma la ricostruzione dell’accaduto non convince i congiunti della 39enne (la madre e la sorella) che chiamano subito il loro avvocato, Guido Siciliano. Il sopralluogo eseguito dai carabinieri non sembra perfettamente coincidere con il racconto reso dal superstite. Gli amici e i parenti di Ilaria chiedono subito al magistrato inquirente, Donatella Donato, di far luce sul caso, di non lasciare nulla d’intentato per stabilire la verità. Il procuratore aggiunto di Cosenza, Antonio D’Alessio, raddoppia i magistrati delegati al caso affiancando a Donatella Donato la collega Mariangela Farro e contesta al compagno della donna l’ipotesi di reato richiesta dal legale dei congiunti di Ilaria. I magistrati inquirenti dispongono una serie di accertamenti e affidano al consulente tecnico, Fausto Carelli Basile, il compito di accertare chi fosse alla guida della vettura e di valutare se le lesioni riportate dalla vittima fossero compatibili con l’incidente. Il perito della Procura compie le verifiche e rassegna le sue conclusioni: alla guida del veicolo c’era Mario Molinari e la coppia al momento dell’incidente non indossava le cinture di sicurezza. Agli atti ritualmente depositati vi sono pure le verifiche compiute su Molinari da cui risulta che l’uomo al momento del fatto era leggermente “positivo” all’alcol. Il “giallo” di Lorica non è più tale: la nebbia sembra essersi diradata.


Fonte: cosenza.gazzettadelsud.it
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